Macerata

Macerata, istanza al sindaco: «Sospenda la sperimentazione sulle mense»

I Comitati genitori delle cinque scuole interessate hanno scritto al primo cittadino per chiedere di fermare la riorganizzazione che dovrebbe partire da marzo

MACERATA – La sperimentazione sulle mense scolastiche ancora non convince e i Comitati dei genitori, dopo essere scesi in piazza con un sit-in di protesta, hanno scritto nuovamente al sindaco Sandro Parcaroli per chiedere «che non venga dato seguito al ridimensionamento dei punti cottura» delle scuole “Mameli”, “Villa Serra”, “Anna Frank”, “De Amicis” e “Natali” e che «venga sospesa la sperimentazione».

Nelle sei pagine dell’istanza, firmata dal papà e avvocato Giuseppe Lupi a nome di 398 genitori, vengono ripercorse tutte le motivazioni che non convincono i Comitati, a partire dal perché si voglia smantellare «un’eccellenza pluripremiata come le MenseVerdiBio, che contribuisce allo sviluppo sano dei bambini sostenendo così le famiglie nella delicata fase della crescita dei loro figli – si legge nel testo -. Tagliare i punti cottura delle scuole citate significa ridurre la qualità. Somministrare cibi preparati in precedenza e riscaldati ore dopo non è sinonimo di qualità o, quantomeno, non può raggiungere la medesima qualità dei cibi preparati e somministrati nell’immediatezza».

I genitori sottolineano anche la scarsa necessità di dover avviare una sperimentazione durante una pandemia e chiedono certezze su chi dovrebbe occuparsi del trasporto e dell’organizzazione dei pasti. «Le famiglie non sono a conoscenza – scrivono ancora i genitori – dell’organigramma e delle relative responsabilità e, nello specifico, a quali persone è affidata la direzione, il coordinamento operativo, la funzione nutrizionale e la struttura di controllo. Non sono state comunicate le informazioni relative all’organizzazione del servizio, a partire dalla preparazione, per arrivare alla veicolazione e allo scodellamento dei pasti, né l’esistenza di un protocollo relativo alla valutazione preliminare delle strutture, all’organizzazione dei turni di lavoro, alla logistica, con una chiara definizione dei tempi di preparazione e arrivo nelle mense servite, da cui desumere quanto stazioneranno i cibi pronti». Altra domanda rimasta senza risposta riguarda la possibile variazione dei menù che dovrebbe essere concordata preventivamente con i comitati mensa.

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