Macerata

Macerata, 10mila euro al vescovo di Kiev. La Prefettura organizza i centri di accoglienza

La macchina della solidarietà per l'Ucraina è in movimento. La Diocesi continua la raccolta di fondi e il vescovo invita a non svolgere «l'accoglienza in maniera caotica e improvvisata»

MACERATA – «Diecimila euro sono già stati versati dalla Diocesi di Macerata al vescovo di Kiev per le primissime emergenze». A comunicarlo è il vescovo Nazzareno Marconi che sottolinea nuovamente come l’accoglienza non può essere improvvisata, perché altrimenti si rischia di complicare una situazione già difficile. «L’accoglienza di stranieri provenienti da zona di guerra non può essere svolta in maniera caotica o improvvisata, per non aggiungere problemi a una situazione già complessa e drammatica – spiega il vescovo -. Molti profughi sono minori e la legislazione che li tutela è giustamente molto severa. In ogni caso le persone che arriveranno devono essere presentate alla Prefettura per le necessarie autorizzazioni. Siamo ancora in regime di emergenza Covid pertanto devono essere adottate le necessarie precauzioni e rispettati tutti i protocolli disposti dalle autorità. La maggior parte delle persone che arrivano non parlano altra lingua se non la propria o una lingua slava, pertanto anche questo aspetto va tenuto in debita considerazione».

Il vescovo ribadisce anche come, al momento, non servano raccolte di cibo o indumenti, ma che restano sempre aperti i canali della Diocesi per avere informazioni e fare una donazione in denaro. In prima linea anche la Prefettura che si sta coordinando con i Comuni, con le associazioni e la Diocesi per organizzare l’accoglienza. «La Prefettura di Macerata ha avviato un’attività di monitoraggio e censimento per poter avere un primo quadro situazionale sulle disponibilità alloggiative distribuite nell’intera provincia», spiega il prefetto Flavio Ferdani, anche se la momento le prime persone arrivate si stanno rivolgendo autonomamente in abitazioni private di parenti o amici.

«Riguardo le modalità operative – aggiunge ancora il prefetto -, per coloro che non avranno la possibilità di provvedere autonomamente, la Prefettura procederà secondo le indicazioni fornite, da ultimo, con apposita circolare ministeriale. I cittadini ucraini, pertanto, potranno accedere sia al circuito dei C.A.S. (Centri di accoglienza straordinaria) – facenti capo alle Prefetture, sia al circuito S.A.I. (Sistema di accoglienza e integrazione) – nei Comuni dove tale Sistema è attivo. La Prefettura potrà anche sottoscrivere “accordi di collaborazione” direttamente con i Comuni, per affidare ai Comuni stessi la gestione dell’accoglienza, sempre secondo la disciplina del sistema dei C.A.S., con oneri a carico del Ministero dell’Interno».

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