Macerata

Macerata, incontro a 30 anni dalla scomparsa dell’avvocato Alberto Serangeli

La commemorazione religiosa si è svolta giovedì scorso, 13 luglio, nella basilica di Santa Maria della Misericordia

MACERATA – «È stato il Principe del Foro, indiscusso esempio di professionalità ed umanità, di eleganza, cultura e rispetto per il prossimo». Così ricordano l’avvocato Alberto Serangeli alcuni dei legali che si sono formati professionalmente nel suo studio. Lo hanno fatto il 13 luglio scorso, in occasione dei 30 anni dalla scomparsa dell’avvocato con una commemorazione religiosa che si è svolta nella basilica di Santa Maria della Misericordia a Macerata.

In particolare gli avvocati Stefano Monachesi, Carlo Torresi, Giorgio Grifi, Manlio Massi, Giuseppe Sabbatini, Sandro Giustozzi, Giacomo Maria Perri, Manuel Seri e Francesco Governatori si sono ritrovati anche per raccontare i momenti che hanno segnato la loro vita professionale quando erano praticanti dello studio Serangeli e tutti i presenti sono «ancora immensamente grati per gli insegnamenti, sia di vita che professionali, che il  Principe ha elargito con grande professionalità e pazienza». Alberto Serangeli è stato «un grande esperto del diritto, soprattutto civile e penale – ricordano i legali –, ha iniziato la sua attività nel 1938 e nella sua lunghissima carriera ha difeso grandi imprenditori, professionisti e persone umili. Per lui non c’era alcuna distinzione. Conosceva il codice civile e quello penale a memoria. Spiegava la ratio della legge per poterla correttamente applicare ai casi concreti. Da tutti, compresi i magistrati, era considerato il Principe del Foro. Un personaggio come l’avvocato Alberto Serangeli, un vero signore di altri tempi, non può essere dimenticato ed anche i giovani avvocati, oltre che superare l’esame di Stato, dovrebbero conoscere la sua storia professionale e le sue grandi capacità oratorie per poter svolgere la loro professione nel migliore dei modi».

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