Macerata

Macerata, le imprese puntano al mercato svizzero. Nuovo accordo di Confartigianato

Avviato un desk informativo che permetterà di attivare una serie di consulenze e servizi volti a sostenere ogni operazione di espansione internazionale

La presentazione del servizio

Macerata – Le aziende che vogliono allargare il loro business in Svizzera, cercando nuovi clienti e partner, o magari vogliono solo far crescere le proprie quote di mercato, da oggi hanno uno strumento in più a cui appoggiarsi. Nella sede maceratese di Confartigianato Macerata-Ascoli Piceno-Fermo, infatti, è operativo un desk informativo che permetterà di attivare una serie di consulenze e servizi volti a sostenere ogni operazione di espansione internazionale.

«Il nostro territorio ha subito pesantemente i danni del terremoto e questa pandemia ha aggravato una situazione difficile – ha spiegato il presidente di Confartigianato, Renzo Leonori -. Quindi partecipiamo molto volentieri a questa opportunità, che ci permette di usufruire di un importante mercato, trovando soluzioni per le nostre imprese».

Il progetto è nato dopo un accordo siglato tra Confartigianato Macerata, insieme a Confartigianato Imprese Piemonte Orientale, con la Camera di Commercio italiana per la Svizzera che si occuperà di favorire l’accesso delle aziende italiane alle opportunità che il mercato svizzero continua a offrire. Appoggiandosi al desk, quindi, sarà possibile fare operazioni di export, di ricerca clienti e partner, indagini di mercato e rafforzamento delle quote, approfondimento sulle normative doganali, fiscali e retributive, azioni di b2b digitali e fiere.

«L’Italia esporta in Svizzera prodotti per un valore di circa 23,171 miliardi di euro – ha aggiunto Paolo Capponi dell’ufficio Export di Confartigianato – e importa prodotti per un valore di 8,755 miliardi di euro con saldo commerciale di 14,416 miliardi di euro. La Svizzera per l’Italia è il quarto Paese di destinazione del proprio export nel mondo. Le Marche, in particolare, esportano in Svizzera merci per 403 milioni di euro, di cui circa il 45% provengono dalle province di Macerata, Ascoli Piceno e Fermo».

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