Macerata

Macerata, festa della Liberazione senza il saluto dell’Anpi. «Macerata può rinascere sui valori di libertà e di democrazia»

Il Comune, nonostante le sollecitazioni arrivate in questi giorni, non ha modificato la scaletta. Il vicesindaco: «La città si stringe in un sentito momento di unione e condivisione»

Cerimonia per il 77esimo anniversario del 30 giugno

MACERATA – «Macerata può finalmente rinascere sui valori di libertà e di democrazia, quegli stessi valori che abbiamo il dovere non solo di ricordare, ma certamente di tramandare alle giovani generazioni». È stato il vicesindaco Francesca D’Alessandro ad aprire la cerimonia di commemorazione del 77esimo anniversario dalla “Liberazione di Macerata” davanti al Monumento alla Resistenza di via Cioci. Assente, sempre per motivi di salute, il sindaco Sandro Parcaroli ancora convalescente.

Come era stato annunciato, alla cerimonia hanno parlato solo il vicesindaco e il presidente del consiglio comunale, Francesco Luciani, che ha ricordato l’importanza della memoria. Il Comune, infatti, nonostante le sollecitazioni arrivate da più parti, non ha deciso di tornare suoi suoi passi, modificando la scaletta. Presenti i rappresentanti dell’Anpi, dell’Istituto storico della Resistenza che, per la prima volta, non hanno potuto portare il loro saluto e che, proprio per questo, hanno organizzato un loro ricordo personale, ma in chiusura di cerimonia hanno intonato “Bella ciao”. Presenti alla cerimonia anche il presidente della Provincia Antonio Pettinari, l’intera giunta e rappresentanti delle forze dell’ordine.

La commemorazione davanti al Monumento alla Resistenza

«Oggi la città tutta si stringe in un sentito momento di unione e condivisione e, con la stessa tenacia e volontà con cui 77 anni fa ha trovato la forza di risollevarsi dalla drammaticità di quel momento storico – ha concluso la D’Alessandro -, anche oggi ci auguriamo, ma soprattutto ci impegniamo, affinché possiamo sempre essere animati da sentimenti di collaborazione sincera per una società più giusta e più equa, all’insegna dei valori della libertà e della democrazia sanciti dalla nostra amata Costituzione».

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