Macerata

Macerata, famiglia trovata morta nella villetta: domani l’autopsia

Dall'esame si cercherà di avere qualche informazione in più per capire come siano deceduti Eros Canullo, suo figlio Alessandro e sua moglie Maria Angela

MACERATA – Verrà svolta domani mattina (8 settembre) all’obitorio di Macerata l’autopsia sui corpi di Eros Canullo, di suo figlio Alessandro e di sua moglie Maria Angela Moretti, trovati morti ieri mattina (6 settembre) nella loro villetta di Borgo Santa Croce. Una tragedia della solitudine perché i tre sarebbero morti da almeno due se non tre mesi. A lanciare l’allarme ieri la sorella della donna, residente a Milano, preoccupata perché non riusciva a contattarla.

Una volta che vigili del fuoco, soccorritori e Polizia sono entrati in casa, la terribile scoperta: Eros è stato trovato morto in bagno, la moglie sdraiata sul letto della camera e Alessandro ai piedi del letto della madre. Tutte le finestre erano chiuse, i riscaldamenti ancora accesi, ma subito dopo i primi accertamenti i vigili del fuoco hanno escluso che si possa trattare di intossicazione da monossido di carbonio.

Così da ieri tutti in città si chiedono come siano morti i Canullo, visto che anche la Polizia ha successivamente escluso che qualcuno possa essere entrato nella casa. Per questo si aspetta l’autopsia per capire se si riuscirà a risalire quantomeno ai tempi della morte dei tre membri della famiglia.

Da ieri pomeriggio la villetta è rimasta vuota, chiusa nel silenzio, come lo è stata per mesi. Davanti al cancello c’è anche chi è passato a lasciare un fiore e a fare una preghiera per ricordare la famiglia, rompendo quel muro di solitudine in cui i Canullo sembravano essere finiti da troppo tempo. E ora, in città, c’è anche chi ricorda bene quel signore sempre distinto, con la barba curata, che passeggiava con l’amato figlio sottobraccio lungo corso Cavour.

«Una giornata sconvolta dalla notizia terribile della morte di un intero nucleo familiare: padre, madre e figlio disabile. Ci si deve interrogare profondamente – ha commentato l’assessore ai Servizi sociali, Francesca D’Alessandro -, ci si deve fermare a riflettere: nessuno dovrebbe vivere, né tantomeno morire nella solitudine. Sono sconcertata e profondamente prostrata».

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