Macerata

Macerata, dipendente comunale denunciata per truffa. L’avvocato: «Proverà la sua innocenza»

Secondo quanto è stato ricostruito dalle indagini, le truffe sarebbero iniziate nel 2016 con l'ingresso della carta di identità elettronica. Il Comune pronto a costituirsi parte civile in caso di processo

Al centro il comandante Danilo Doria, con gli assessori Renna e Caldarelli e il segretario comunale Massi

MACERATA – «La mia assistita respinge le accuse mosse contro di lei, essendo certa di aver sempre operato nel pieno rispetto delle regole e provvederà a dar prova della sua innocenza nel corso del processo». Queste le parole dell’avvocato Alessandro Brandoni che difende la 59enne civitanovese, dipendente dell’ufficio Anagrafe del Comune di Macerata, accusata di truffa aggravata e continuata ai danni dei cittadini, a seguito di un’indagine interna della Polizia locale, in cui è stato disposto anche un sequestro preventivo per 45mila euro.

Le indagini sono partite lo scorso maggio dopo la segnalazione su Facebook da parte di una cittadina che lamentava di aver pagato oltre 50 euro per il rinnovo di due carte di identità. La donna è stata poi contattata dall’assessore Paolo Renna per farsi raccontare i dettagli e, in seguito, è stato informato anche il comandante della Polizia locale, Danilo Doria. Da quella prima querela sono poi partite le indagini interne, coordinate dal sostituto procuratore Enrico Riccioni.

La dipendente comunale ripresa mentre prende alcuni soldi da un cittadino

Grazie a un sistema di telecamere interne installate nell’ufficio e di controlli sistematici, è stato possibile ricostruire la truffa iniziata nel 2016. «Per il rinnovo della carta di identità elettronica vengono normalmente richiesti 22,21 euro, salvo casi eccezionali previsti per legge (smarrimento o duplicato) in cui vengono richiesti 5,16 in più, per un totale di 27,37 euro – ha spiegato il comandante Doria nel corso della conferenza stampa convocata per illustrare i dettagli dell’indagine -. E quei 5,16 euro di differenza venivano presi della donna che, così, dal 2016 a oggi ha accumulato 50.081 euro quali proventi della truffa».

Gli agenti della Polizia locale sequestrano le agendine della dipendente comunale

Tutto era rendicontato in alcune agendine e su alcuni calendari conservati nell’ufficio Anagrafe, dove venerdì è scattata la perquisizione da parte degli agenti della Polizia locale. Tutto il materiale è stato sequestrato e nel pc è stato anche scoperto un foglio Excel in cui la dipendente rendicontava, invece, gli acquisti fatti con i “proventi aggiuntivi”.

«Se ci sono stati altri cittadini che reputano di essere stati truffati che vengano a denunciare», ha aggiunto l’assessore Renna che si è detto orgoglioso del lavoro fatto dalla Polizia locale, mentre l’assessore Marco Caldarelli ha annunciato che «il Comune si costituirà parte civile se si svolgerà il procedimento penale, anche per il gravissimo danno di immagine che abbiamo subito».

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