Macerata

Macerata: il cane muore, la padrona perseguita i veterinari

Aperto il processo a carico di una 57enne di Morrovalle accusata di atti persecutori. La difesa: «Nessuno stalking, era disperata per la morte del suo animale, da giorni l’avevano rassicurata che stava bene»

MACERATA – Il cane stava male, la padrona l’aveva portato in una clinica veterinaria in provincia di Macerata e ogni giorno, per circa tre giorni, era andata a fargli visita e ogni giorno i veterinari l’avrebbero rassicurata che l’animale stava meglio, poi una mattina la tragica notizia: «Il suo cane è morto questa notte». A quel punto sarebbe scattata la persecuzione.

È accusata di atti persecutori nei confronti di due medici veterinari una morrovallese di 57 anni. I fatti sarebbero avvenuti nel 2018, tra il 14 novembre (giorno del decesso dell’animale) e il 3 dicembre. Secondo l’accusa, ieri (5 novembre) sostenuta in aula dal pubblico ministero Stefano Lanari, alla notizia della morte del cane, la donna avrebbe reagito offendendo e inveendo contro i due veterinari davanti ad altre persone e ai clienti. Avrebbe poi versato una bottiglietta di profumo sui muri della stanza, sul pavimento e su una pianta. Sempre secondo la ricostruzione accusatoria la donna avrebbe minacciato i medici dicendo che li avrebbe rovinati attraverso la stampa e azioni giudiziarie. In un’altra occasione avrebbe nuovamente imbrattato i muri con un profumo per ambienti.

Ieri in Tribunale a Macerata si è aperto il processo a carico della donna dinanzi al giudice Francesca Preziosi. I medici si sono costituiti parte civile con l’avvocato Romina Tortolini e l’udienza è stata rinviata al 27 maggio quando saranno sentite le persone offese. L’imputata, difesa dall’avvocato Giancarlo Nascimbeni, rigetta gli addebiti: «Respingiamo l’accusa di stalking – ha affermato il legale – e saremo in grado di dimostrarlo in dibattimento. Chiaramente è stata la reazione, pesante, di una persona affranta dal dolore per la morte del proprio cane, ogni giorno lo andava a trovare, per due-tre giorni i medici le avevano assicurato che il cane stava meglio, poi una mattina è andata lì e le hanno detto che il cane era morto. Successivamente è vero, si era recata più volte in ambulatorio e più volte aveva telefonato per ottenere la documentazione relativa alle cure somministrate e al ricovero del cane, ma tutto è avvenuto in un brevissimo periodo».

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