Macerata

Macerata, ecco come sarà l’antenna a Sforzacosta. «Un’indecenza fra le abitazioni»

Alcuni consiglieri del Pd hanno incontrato i residenti della frazione per spiegare come sarebbe il progetto della Iliad. «Grave il silenzio dell'amministrazione»

Alcuni consiglieri del Pd hanno manifestato contro l'installazione dell'antenna

MACERATA – Un palo di 34 metri che svetterebbe a Sforzacosta, a pochi metri da case, attività commerciali e aree verdi. In cima un’antenna per la trasmissione 5G. Dopo l’aula del consiglio comunale, la consigliera Ninfa Contigiani (Pd) ha voluto mostrare direttamente ai cittadini di Sforzacosta cosa significherebbe avere un’antenna alta 34 metri che svetta nel piazzale della stazione.

Così ieri sera, insieme ai consiglieri Narciso Ricotta e Andrea Perticarari, infatti, ha acceso un faro di luce proprio nello stesso punto in cui la Iliad ha chiesto di installare la sua antenna per il 5G. «Nessuno di noi è contrario al 5G – ha spiegato la consigliera Contigiani -, ma non si può piantare un palo di 34 metri in mezzo a un quartiere residenziale, in un punto particolarmente fitto di abitazioni. Dal punto di vista urbanistico è un’indecenza perché un palo di queste proporzioni si vedrebbe anche da Macerata, tanto per rendersi conto sarebbe alto come il grattacielo Morresi. Dal punto di vista tecnico non è necessario, perché Iliad ha fatto la sua richiesta per un palo esclusivo, ma il compito di un’amministrazione è dire di no, perché un operatore non può piazzare un palo dove gli pare. A tutto questo, poi si aggiunge che tutta questa pratica si sta facendo passare con il silenzio-assenso».

Il faro di luce acceso nel punto dove Iliad vorrebbe installare l’antenna

E quello che la consigliera Contigiani aveva già chiesto a gennaio durante il consiglio comunale, e torna a chiedere anche adesso, è che il Comune apra un dialogo con la Iliad per “dirottare” la società a installare la sua antenna su un palo già esistente in contrada Boschetto. «L’amministrazione deve mettersi attorno al tavolo con il gestore e individuare un sito meno impattante, che non è sicuramente questo a Sforzacosta e, se non bastasse, c’è anche la resistenza giudiziale di fronte iniziative – ha aggiunto Ricotta -. È veramente grave, invece, il silenzio-assenso, cioè l’ignavia: questo non è consentito a chi amministra. Chi amministra deve prendere una posizione, non ci sono gli astenuti di fronte a queste situazioni». Il consigliere (ed ex assessore) ricorda anche come proprio la vecchia amministrazione riuscì a bloccare la richiesta di «un altro operatore telefonico che chiese di installare la sua antenna sulle Casette in corso Cairoli, dirottando l’antenna su un altro palo esistente».

Un modo di amministrare che, per il consigliere Perticarari racconta la volontà di «abbandonare i bisogni e le necessità dei quartieri periferici e delle frazioni per concentrarsi solo sul centro – conclude -. In campagna elettorale le frazioni erano luoghi di incontri e adesso sono abbandonate e vittime delle decisioni delle società di turno che trovano terreno fertile in un’amministrazione assente e impreparata».

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