Macerata

L’Università di Macerata ha inaugurato il 734° anno accademico tra conoscenze, creatività e crescita – VIDEO

Come testimonial d’eccezione è stato chiamato Riccardo Illy, presidente per tanti anni di Illy Caffe. Per il rettore McCourt: «Un vero “rennaissance man”»

Il rettore McCourt con Riccardo Illy all'inaugurazione del 734esimo anno accademico dell'Università di Macerata

MACERATA – Conoscenze, creatività e crescita. Sono queste le parole chiave che hanno descritto e caratterizzato l’inaugurazione del 734esimo anno accademico dell’Università di Macerata, nella splendida cornice del Teatro Lauro Rossi. Un ateneo che continua a proporsi come motore per la crescita  economica e sociale del territorio con forte impegno sia con la società civile che con il tessuto imprenditoriale. La cerimonia, che si è svolta ieri, lunedì 5 febbraio, è stata aperta dal corteo degli accademici che ha sfilato da piazza Vittorio Veneto lungo corso della Repubblica fino a piazza della Libertà facendo poi ingresso al Teatro Lauro Rossi.

 Il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli ha portato il saluto della città. Come testimonial d’eccezione è stato chiamato Riccardo Illy, presidente per tanti anni di Illy Caffe e attualmente presidente del Polo del Gusto. «Un vero “rennaissance man” – lo ha definito il rettore John McCourt – imprenditore, politico di grande successo, intellettuale e scrittore». Durante la sua relazione, il rettore McCourt ha disegnato il quadro di un ateneo in buona salute. «Registriamo un aumento del 7% per gli studenti immatricolati – ha rivelato -. Questa piccola crescita c’è perché insistiamo per una didattica di qualità».

E ha poi aggiunto: «Si stanno rinnovando palazzi, aule e infrastrutture, molte delle quali importanti per la città alcuni del quali risultati parzialmente inagibili a causa dagli eventi sismici del 2016. Infine, I lavori per la costruzione del nuovo Centro Sportivo, partiti di recente, che dovranno essere portati a termine entro il 2025. Nel giro di circa due mesi andrà in porto anche l’acquisto dell’ex-sede della Banca d’Italia».

Il video

Il rettore McCourt ha ribadito la duttilità dei laureati in campo umanistico e sociale. «Recenti ricerche hanno evidenziato una crescita del numero di laureati in discipline umanistiche che lavorano nel settore ICT, in particolare nei ruoli digitali legati al giornalismo e alla comunicazione e, sempre più spesso, nelle start-up», ha sottolineato. «Anche la nostra università, con forti radici nell’umanesimo, deve fornire ai propri laureati  le conoscenze giuste per entrare nel mondo del lavoro», ha ribadito.

Importante e significativo anche il video messaggio di saluto del commissario europeo all’economia Paolo Gentiloni, che ha parlato di “Umanesimo Europeo” e della necessità di «competenze specialistiche in un mercato del lavoro che sta cambiando sotto i nostri occhi con la rivoluzione digitale, l’intelligenza artificiale e la transizione climatica».

Il rettore nelle sua relazione ha ricordato anche il progetto Vitality, finanziato con fondi Pnrr, che collega l’Ateneo ad altre università, enti e imprese di Marche, Abruzzo e Umbria. Macerata gestisce un finanziamento di quasi 8 milioni di euro per un ambito dedicato all’inclusione e all’anti-fragilità. Nel 2023 Unimc ha visto anche un alto tasso di successo con i progetti di rilevante interesse nazionale, Prin – ben 37 sono stati quelli finanziati – e l’ingresso, con altre sette Atenei, nell’alleanza Europea Erua.

Sul fronte dei rapporti con il mondo del lavoro e delle imprese, l’Ateneo si muove per supportare i giovani all’auto imprenditorialità e fornire alle imprese nuove traiettorie di sviluppo: nel 2023 sono state approvati due nuovi spin-off, Gaia Srl e Modametrics, ed è stata avviata la procedura per il primo brevetto in contitolarità con Unicam.

Unimc, la parola agli studenti

È, quindi, intervenuto Dario D’Urso in rappresentanza degli studenti. «Bisogna attivamente combattere la visione quantitativa del corpo studentesco, viaggiando verso una considerazione più profonda del singolo, che oltre alla formazione tradizionale possa ricevere ascolto, confronto, e senso di comunità. Al focus sulla valorizzazione dei talenti e delle eccellenze, va affiancata la cura del soggetto in difficoltà», ha detto. Un discorso che sembra toccare anche gli studenti internazionali, che mostrano difficoltà a inserirsi in contesti culturalmente diversi e, soprattutto burocraticamente ostili. Questo ha tratteggiato Phuc Van Nguyen, arrivato dal Vietnam per un dottorato di UniMc. «Cogliendo queste sfide e opportunità, possiamo trarre il meglio dal nostro ambiente internazionale e, cosa importante, non saremo soli durante tutto il viaggio. Ci saranno amici, colleghi e soprattutto la comunità universitaria che potranno darci una mano in caso di necessità».

La parola al direttore generale

E poi la riflessione del nuovo direttore generale Domenico Panetta. «Arrivando qui, portavo con me la consapevolezza che questo Ateneo abbracciasse l’umanesimo come forza trainante – la sua riflessione – Oggi scopro che ha deciso di non fermarsi qui. È un’istituzione che ha anche maturato l’ambizione di rispondere alle esigenze del territorio, di essere al servizio della comunità e di contribuire allo sviluppo delle imprese. Il nostro impegno nella terza missione, nella sostenibilità e nell’inclusione deve essere un faro».


Lo stesso Illy, nella sua lectio magistralis applaudito dalla platea, ha evidenziato la centralità delle università come produttrici e dispensatrici di conoscenza, essenziale per l’innovazione e la formazione imprenditoriale e manageriale, sottolineando la necessità di corsi specifici e piuttosto agili per l’aggiornamento continuo di manager e imprenditori. «Sommando l’intuito imprenditoriale degli “animal spirit” italiani alla conoscenza formale e approfondita di cui le Università sono custodi si ottengono effetti sinergici straordinari. Che ancora poche imprese hanno sfruttato; vale la pena di impegnarsi per estendere questi comportamenti virtuosi dei quali beneficerebbero entrambi i soggetti e l’intera collettività».

Insomma un pomeriggio intenso che ha messo insieme il Corpo docente dell’ateneo maceratese, le autorità e tanti studenti a confermare la buona salute di cui gode l’Università degli studi di Macerata con tanti anni di vita sulle spalle ma sempre pronta a guardare al futuro. 

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