Macerata

Lavoratori in nero in fuga dal retro e igiene irregolare: sequestrato ristorante – market a Civitanova, sanzioni per 110mila euro

Dopo un primo stop i titolari, due cittadini stranieri di nazionalità cinese, avevano comunque proseguito l'attività. Uno dei due lavoratori in nero era clandestino in Italia

CIVITANOVA – Il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Macerata, con la collaborazione dei militari del Comando Provinciale CC di Macerata, ha eseguito una articolata indagine nei confronti di due cittadini stranieri di nazionalità cinese, titolari di ristorante con attiguo market per la vendita di prodotti alimentari, le cui risultanze hanno determinato il sequestro preventivo dell’intera attività. Erogate sanzioni e ammende per 110mila euro.

Nello specifico, durante le festività natalizie, personale dei Carabinieri del NIL, ha individuato e monitorato una serie di attività nel settore della ristorazione e vendita di alimenti tra cui un ristorante con attiguo market alimentare la cui analisi info-operativa condotta dal reparto di specialità dell’Arma e dai Carabinieri del Comando Compagnia CC di Civitanova Marche ha evidenziato criticità relativamente all’entità dell’attività lavorativa e al numero dei lavoratori dipendenti. L’analisi dei dati ha fatto desumere un probabile impiego di manodopera non regolare che veniva constatata a seguito di accesso ispettivo che consentiva di accertare l’effettiva presenza di due lavoratori “in nero” e gravi violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Le risultanze di questo primo accesso ispettivo determinavano la sospensione dell’attività imprenditoriale fino alla regolarizzazione delle prescrizioni amministrative e penali contestate. Nei giorni successivi, i titolari dell’attività, incuranti del provvedimento di sospensione in atto, proseguivano la loro attività commerciale, pertanto i carabinieri del NIL (Nucleo Ispettorato Lavoro) di Macerata procedevano ad ulteriore controllo, durante il quale due lavoratori, impiegati in cucina, tentavano di dileguarsi da una porta retrostante. Individuati nell’immediatezza risultavano impiegati “in nero” e uno di loro, sprovvisto di documenti d’identità, risultava clandestino sul territorio nazionale.

Considerato il permanere delle violazioni già contestate e delle ulteriori emerse, si procedeva ad effettuare il sequestro preventivo dell’intera attività imprenditoriale. Durante le fasi di accertamento i militari, a seguito delle gravi condizioni igienico sanitarie dei locali riscontrate, richiedevano l’intervento del personale dell’Asur Vasta 3 del Dipartimento di Prevenzione che, accertata l’assenza dei requisiti igienico sanitari e l’assenza della tracciabilità di alcuni alimenti, emettevano un provvedimento di sospensione dell’attività. I due titolari venivano deferiti in stato di libertà per sfruttamento di manodopera clandestina nonché per le gravi violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro poiché non erano stati elaborati il documento di valutazione dei rischi e il piano di evacuazione, non era stata effettuata l’informazione e la formazione dei lavoratori, non era garantita la sorveglianza sanitaria per i lavoratori, risultava la mancata nomina del medico competente e l’assenza delle condizioni igienico sanitarie.

Il Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro e il Comando Provinciale di Macerata in sinergia con l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Macerata, continueranno ad effettuare controlli per tutelare i lavoratori, contrastando lo sfruttamento di manodopera.

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