Macerata

Macerata, all’Ite Gentili si forma la cultura contro le mafie. «I nostri studenti saranno cittadini consapevoli»

Nel trentennale delle stragi di Capaci e Via D'Amelio, partito il progetto organizzato dalla professoressa Formica per dire no alle mafie. Prevista anche la visita a un bene confiscato

Incontro con il procuratore Daniele Paci

MACERATA – Nell’anno in cui ricorre il trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio, l’istituto tecnico-economico “Gentili” di Macerata ha voluto attivare diversi momenti di confronto e approfondimento che possano aiutare gli studenti a diventare cittadini consapevoli e promotori di legalità. Ad aprire le iniziative contro tutte le mafie è stato il procuratore di Ancona, Daniele Paci che, incontrando gli studenti delle classi quinte in presenza mentre terze e quarte erano collegate on line, ha ripercorso le sue esperienze, sia alla Procura di Rimini, dove sono stati arrestati i componenti della banda della Uno Bianca, sia alla Procura di Ancona, arrestando i mandanti dell’omicidio di un collaboratore di giustizia di Pesaro.

«Per noi è stato un onore avere il procuratore Paci – spiega la dirigente dell’istituto, Roberta Ciampechini -, ho notato molto interesse da parte dei ragazzi per una parte di storia del nostro Paese che non appartiene alla loro infanzia, ma che risulta sempre molto attuale. Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzarli su un tema delicato come la lotta alle mafie e renderli cittadini consapevoli sulla base del vissuto portato da una persona esemplare come il procuratore. I nostri ragazzi saranno i cittadini del domani ed è importante poter creare in loro una cultura della legalità a livello pratico, al di là di quello che si possa studiare sui libri, perché anche nel loro piccolo possano sempre promuovere il rispetto delle regole nella nostra società».

L’incontro con il procuratore Paci organizzato all’Ite “Gentili”

L’incontro, a cui hanno partecipato anche l’avvocato Laura Versace, conoscitrice del fenomeno della ‘Ndrangheta; l’assessore alla cultura del Comune Katiuscia Cassetta; il dirigente Luca Addei della Provincia; il capo di Gabinetto della Questura Edoardo Polce; il tenente dei Carabinieri Domenico Spinali e il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Ferdinando Falco, si inserisce in un ciclo di tre appuntamenti, dal titolo “Conoscere per riconoscere” organizzato dalla professoressa Paola Formica nell’ambito dell’insegnamento di educazione civica. Nel secondo incontro sono stati protagonisti la filosofa Sara Malaspina, autrice del libro “La criminalità organizzata nelle Marche” e Riccardo Falcone dell’Associazione Libera per la gestione dei beni confiscati alle mafie, che ha trattato il tema dei beni confiscati e la possibilità e la difficoltà del riuso sociale. L’8 marzo, invece, gli studenti visiteranno un bene di Cupramontana confiscato a Enrico Nicoletti, cassiere della banca della Magliana.

«Gli studenti, nel trentennale della morte dei giudici Falcone e Borsellino – spiega la professoressa Formica -, avranno così l’opportunità di conoscere da testimoni qualificati la realtà delle organizzazioni criminali organizzate con metodo mafioso e gli strumenti giuridici a disposizione della magistratura per fronteggiare queste emergenze su tutto il territorio nazionale. Già durante l’anno scolastico stanno scoprendo le figure di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Carlo Alberto Dalla Chiesta, Giorgio Ambrosoli, Rosario Livatino, ma l’approfondimento del tema diventa un’esperienza educativa efficace grazie alla possibilità di ascoltare dai protagonisti la loro storia e le loro esperienze».

© riproduzione riservata