Macerata

Un’ischemia cardiaca acuta avrebbe ucciso l’operaio 41enne il giorno di Natale a Montelupone

È l’ipotesi che sarebbe emersa dall'autopsia eseguita dal medico legale Antonio Tombolini all'obitorio di Civitanova. Nei prossimi giorni ulteriori accertamenti, tre le persone indagate

L'ospedale di Civitanova

MONTELUPONE – Un’ischemia cardiaca acuta avrebbe causato la morte dell’operaio 41enne pakistano Mohsin Khan avvenuta la tarda mattinata del giorno di Natale. È quanto emergerebbe dall’autopsia eseguita ieri 29 dicembre dal medico legale Antonio Tombolini su disposizione del pubblico ministero Claudio Rastrelli. L’accertamento irripetibile è stato effettuato all’obitorio dell’ospedale di Civitanova alla presenza anche del consulente di parte, il medico legale Giuliano Tombesi, nominato dall’avvocato Gabriele Cofanelli che assiste uno dei tre indagati, il medico del 118 che la mattina del 25 dicembre era intervenuto nell’abitazione del 41enne dopo la richiesta di intervento al numero dell’emergenza sanitaria. Con il medico sono indagati anche l’infermiere e l’autista che facevano parte dell’equipaggio intervenuto (sono difesi dagli avvocati Roberta Pizzarulli e Simone Santoro). Le iniziali ipotesi di reato contestate loro dal pubblico ministero sono falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità e omicidio colposo. L’iscrizione nel registro degli indagati rappresenta un atto dovuto per consentire loro di partecipare all’autopsia.

L’avvocato Gabriele Cofanelli

Il fatto

Mohsin Khan viveva in Italia da diversi anni, la moglie e i figli erano rimasti in Pakistan mentre lui viveva con dei connazionali in un’abitazione di Montelupone. In base a quanto accertato nell’immediatezza dei fatti, nella tarda mattinata del 25 dicembre al 118 è arrivata una richiesta di soccorso, un amico di Khan aveva chiesto l’intervento di un’ambulanza perché il 41enne aveva accusato un malore. Sul posto verso le 13.30 è intervenuto l’equipaggio composto da medico, infermiere e autista del mezzo. Il giovane è stato visitato, poi l’ambulanza è andata via ma poco dopo le condizioni dell’operaio sono precipitate ed è morto.

«Al momento della visita che è durata circa 20 minuti, era cosciente, parlava – ha affermato l’avvocato Cofanelli -. L’ambulanza per le emergenze dev’essere lasciata libera per intervenire e in quel caso gli hanno consigliato di effettuare ulteriori accertamenti. Per questo è stato richiesto l’intervento di un’altra ambulanza che lo avrebbe dovuto portare in ospedale». Verso le 14 l’ambulanza è quindi tornata in ospedale, ma prima che arrivasse la seconda ambulanza il cuore di Khan ha smesso di battere. Nei prossimi giorni il medico legale Tombolini eseguirà ulteriori esami in laboratorio, avrà 60 giorni di tempo per depositare i risultati dell’accertamento. I quesiti posti dal magistrato di turno il giorno di Natale sono quelli di accertare l’epoca, la causa e le eventuali concause della morte e se il decesso sia legato o meno agli interventi urgenti prestati dai sanitari del 118 intervenuti la mattina del 25 dicembre.

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