Macerata

Il sindaco di Tolentino Pezzanesi in pole per diventare il nuovo presidente Cosmari

Entro la settimana l'assemblea dei soci potrebbe eleggere il nuovo cda del Consorzio. Critiche dalla lista tolentinate Città in Comune: «No a un gioco delle strategie»

Tolentino, il Cosmari

TOLENTINO – Il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, in pole per diventare il nuovo presidente del Cosmari. E la “fumata bianca” potrebbe arrivare già in settimana, probabilmente mercoledì 4 luglio, quando si terrà la nuova assemblea dei soci del Consorzio che si occupa dello smaltimento dei rifiuti in gran parte della provincia e non solo.

L’attuale consiglio di amministrazione, guidato da Graziano Ciurlanti, può restare in carica fino al 15 agosto (ovvero 45 giorni dall’approvazione del bilancio di esercizio avvenuta lo scorso 30 giugno), ma è possibile che la nomina venga effettuata prima proprio per l’avvicinarsi delle ferie estive. Centrosinistra e centrodestra sono in trattativa per giungere ad una lista condivisa del consiglio di amministrazione perché se il presidente sarà del centrodestra, allora la vicepresidenza dovrà essere assegnata al centrosinistra.

Il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi

E su questo fronte si fa avanti il nome del sindaco di Treia, Franco Capponi, anche se c’è ancora massimo silenzio. A prendere una posizione contro la nomina di Pezzanesi, però, si sono fatti avanti Nicola Serrani e Carla Domizi, rappresenta la lista tolentinate “Città in Comune”. «A quanto pare e con il pieno supporto del centrodestra, si starebbero profilando nomi per la presidenza che ci lasciano l’amaro in bocca – puntualizzano -. Ipotesi queste verso cui si frappone il centrosinistra. Sembra di assistere, insomma, ad un gioco di strategie per piazzare “i propri uomini” negli ingranaggi e nel “sottogoverno” regionale anziché pensare a come migliorare la gestione dei rifiuti. Le voci che circolano insistentemente sembra mostrino come la politica, con la “p” minuscola, riproporrà uno spettacolo già visto, facendo pesare il “nome” alla finalità pubblica del consorzio. Temiamo quindi che anche in questa vicenda possano prevalere, ancora una volta, delle logiche che appaiono per lo meno squallide rispetto al perseguimento di una buona gestione».

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