Macerata

iGuzzini Recanati, tavolo di confronto tra azienda e sindacati alla ricerca di un compromesso

L'azienda si è detta disponibile a trovare soluzioni complementari, ma resta il problema degli esuberi. Nuovi incontri la prossima settimana

L'azienda di Recanati

RECANATI – Si aprono piccoli spiragli sopra il cielo della iGuzzini illuminazione di Recanati, dopo il primo incontro di ieri pomeriggio – 7 ottobre – tra i vertici dell’azienda, passata nelle mani della svedese Fagerhult, e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Ugl. Per la prima volta si è parlato della procedura di licenziamento che era stata avanzata per 103 dipendenti poco più di una decina di giorni fa.

Un incontro di oltre tre ore in cui l’azienda non è tornata indietro sulla procedura di licenziamento, a cui però ha affiancato la possibilità di prevedere anche percorsi complementari. Ma, visto che il mandato ricevuto dai sindacati da parte dei lavoratori era quello di chiedere all’azienda di fermare tutti i licenziamenti previsti, valutando solo le strade alternative, come cassa integrazione e ammortizzatori, Cgil, Cisl e Ugl dovranno tornare a parlare nuovamente con i dipendenti, in un nuovo incontro in programma lunedì prossimo (11 ottobre). A questo ne seguirà un altro con l’azienda (il 14 ottobre), per cui la strada è ancora aperta.

«Il mandato che abbiamo avuto dai lavoratori era quello di trovare soluzioni alternative ai licenziamenti – spiega Marco Bracalente, segretario provinciale della Filctem Cgil -. Su questo l’azienda si è detta disponibile, pur non ritirando le procedure di licenziamento, portando avanti due percorsi paralleli. Per questo ci siamo riservati di discuterne la prossima settimana con i lavoratori. Il tempo serve a noi e ai lavoratori per sviluppare qualche ulteriore proposta alternativa».

«Questo primo incontro è andato bene – aggiunge Roberto Tesei dell’Ugl, che ha partecipato al confronto insieme a Roberto Masella – perché le parti si stanno confrontando in maniera tranquilla, senza frizioni. Abbiamo chiesto se fosse possibile allungare gli ammortizzatori sociali per evitare che le persone fossero licenziate e l’azienda si è detta disponibile a valutare questa proposta. La proprietà ha ribadito che sono in corso diversi investimenti e di tenere molto al territorio, pur confermando il problema dell’esubero di personale dovuto ad alcuni cali di fatturato in questi anni di pandemia. La nostra speranza è che si possa trovare un punto di incontro e credo che ci siano margini, vista la disponibilità dell’azienda. Noi ci speriamo e tratteremo fino alla fine». Presente all’incontro, dove l’azienda era rappresentata da Angelo Camilletti, responsabile delle risorse umane, anche Giuliano Caracini della Cisl.

Della situazione alla iGuzzini si è parlato anche in consiglio regionale durante la discussione presentata dal gruppo del Pd. Duro il commento del consigliere Romano Carancini alla risposta dell’assessore Aguzzi. «“Restiamo alla finestra e aspettiamo” – non è esattamente la risposta che ci aspettavamo dalla giunta Acquaroli interpellata mercoledì in consiglio regionale – incalza Carancini -. Avremmo piuttosto auspicato parole di impegno immediato, per avviare un’interlocuzione con l’azienda e con i sindacati, per ascoltare le ragioni di una scelta così devastante per le famiglie e per il territorio, per decifrare possibili interventi e anche per attivare un ponte con il Mise. Governare una regione, fare il bene delle persone che la abitano, non vuol dire rilasciare dichiarazioni d’effetto e intanto restare fermi a guardare, bensì porre in essere azioni di impulso e di coordinamento, o almeno provarci. Perché chi ha responsabilità politiche, invece di aspettare, faccia, si muova, incontri, capisca e proponga».

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