Macerata

Macerata, i genitori scendono in piazza: «Le mense sono un’eccellenza, ignorate le nostre domande»

I comitati hanno organizzato un sit-in in piazza della Libertà per chiedere al Comune di sospendere la sperimentazione, almeno fino all'inizio del prossimo anno scolastico, e di essere coinvolti nelle scelte

MACERATA – I dubbi dei genitori sulla riorganizzazione delle mense scolastiche a cui sta lavorando il Comune di Macerata arriva in piazza. Con un sit-in silenzioso in piazza della Libertà, in cui a parlare erano solo i cartelli, i comitati mensa delle scuole “Mameli”, “Anna Frank”, “De Amicis”, “IV Novembre” e “Natali” hanno chiesto all’amministrazione di fermare il progetto, di rimettersi a tavolino e, soprattutto, di dare delle motivazione sul perché si sia deciso di partire con una sperimentazione proprio in questo momento.

«Veniamo da due riunioni private su Zoom in cui le nostre perplessità e domande sono state ignorate – spiega Noemi Tiburzi del comitato mensa della scuola “Mameli” -. Riteniamo che questo progetto sia privo di senso perché si andrà ad ammucchiare la preparazione dei pasti in poche mense, lasciando come specchietto per le allodole il fatto che il primo piatto continuerà ad essere preparato in loco».
La sperimentazione a cui sta lavorando il Comune, infatti, prevede che il condimento del primo piatto, il secondo e il contorno di alcune mense più piccole e meno attrezzate, venga cucinato in altre mense più organizzate, lasciando solo la preparazione del primo piatto in loco.

Il sit-in dei comitati mensa in piazza della Libertà

Ma i genitori si chiedono come possa essere garantita la qualità del cibo se i piatti vengono preparati da una mensa e poi trasportati in un’altra. «Non ci hanno dato alcuna spiegazione concreta e convincente – aggiunge Luca Tomaselli del comitato mensa della “Mameli” -. L’unica motivazione che ci hanno fornito è un risparmio di 60mila euro che consideriamo ridicolo visto che si tratta di 20 centesimi a pasto. Se servono 60mila euro li troveremo così confuteremo anche questo punto. Quando abbiamo iscritto i nostri figli alle scuole è stato anche per il servizio mensa e ora ci devono spiegare perché vogliono cambiarlo».

I genitori, quindi, chiedono a gran voce di sospendere la programmazione (che secondo quanto è stato riportato loro dovrebbe iniziare a marzo), almeno fino all’inizio del prossimo anno scolastico e di essere coinvolti nella pianificazione delle scelte che si vorranno portare avanti.

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