Macerata

Gara di solidarietà per il prof (quasi) paralizzato dopo l’antibiotico: 15mila euro in pochi giorni

Maratona di solidarietà per l'insegnante che rischia il posto. Lui ringrazia: «Ma non avevo intenzione di chiedere aiuti economici. Vi dirò come verranno spesi passo passo»

Fabrizio Gentili nella foto pubblicata su Facebook

MACERATA – Paralizzato dopo aver assunto un antibiotico: per Fabrizio Gentili raccolti in pochi giorni oltre 15mila euro (15712 per la precisione). Maratona di solidarietà per il docente di matematica e fisica del liceo Galilei di Macerata. A dare vita alla raccolta fondi, è stato l’amico del prof, Fulvio Riccio.

Il 47enne di Tolentino, che racconta di accusare dolori atroci dal 2022, quando – a seguito di un’infezione urinaria – iniziò ad assumere antibiotici su consiglio dell’urologo, commenta così: «Vorrei ringraziare di cuore tutti coloro che hanno partecipato alla raccolta fondi attivata da Fulvio Riccio. Premetto che l’intenzione del mio post del 1° gennaio non era assolutamente quella di un aiuto economico. Però, dato che le spese per eventuali terapie o esami sono sicuramente molto ingenti, con questa cifra che mi avete donato effettuerò tutti quegli accertamenti che potrebbero aiutare a capire come guarire, a partire da un test genetico del costo di circa 3000 euro. Proprio per trasparenza tutte le spese per medicine o trattamenti verranno rendicontate e pubblicate qui sulla mia pagina, grazie ancora di cuore. Buona vita a tutti».

Il prof Gentili (fonte Fb)

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Gentili ha spiegato ieri (9 gennaio) al nostro giornale, www.CentroPagina.it, il suo calvario e aveva lanciato un appello al Governo, ai ministri Orazio Schillaci (alla Salute) e Alessandra Locatelli (alla Disabilità), e alle altre istituzioni statali. «Solo quest’anno – aveva evidenziato – ho speso 12mila euro in terapie (convenzionali e non), senza alcuna esenzione».

La racconta fondi ha preso il via su Gofoundme e si chiama ˊAiutiamo Fabrizio a guarireˊ. «Il prof Fabrizio Gentili sta vivendo un incubo. Stimatissimo professore di liceo, appassionato di matematica, sportivo ed in piena forma, da un anno e mezzo, a causa dell’assunzione di un banale antibiotico (luglio 2022), è stato quasi immobilizzato ed imboccato dai suoi familiari per circa 9 mesi».

Inizia così la descrizione della campagna di sensibilizzazione scritta da Riccio, per spingere a donare: «Attualmente, dopo un anno e mezzo ancora, Fabrizio fa fatica a camminare ed ha dolori che gli impediscono spesso di assolvere anche le quotidiane attività, lavarsi, scrivere, cambiarsi, usare il computer. In un post accorato linkato qui sotto, ha raccontato il suo dramma».

«Fabrizio ha girato mezza Italia per trovare una soluzione ai suoi dolori ma attualmente non ha una diagnosi ufficiale certa, solo la dicitura ˊprobabile effetto avverso da antibioticoˊ. La burocrazia italiana (spesso assurda), fa sì che ogni cura, spesso molto costosa, risulti esclusa dall’assistenza sanitaria e quindi a suo carico. Fabrizio non riesce a lavorare e attualmente percepisce solo il 50% del suo salario, fino a giugno, poi perderà tutto il suo stipendio mantenendo il posto di lavoro per altri 18 mesi».

Il prof Gentili (fonte Fb)

E ancora: «Vi sono speranze per guarire e per alleviare il dolore che lo tormenta? Non lo sappiamo, ma esistono terapie innovative che in casi simili hanno dato risposte confortanti… purtroppo però sono molto costose. Conosco di persona Fabrizio e in questo periodo l’ho frequentato abbastanza per sapere che non accetterebbe mai un aiuto economico; addirittura per 1 anno e mezzo è sparito dai social proprio per vivere con dignità il suo dramma, in assoluto silenzio. Parlando con lui mi ha confessato che per alleviare il dolore si può provare, la ˊScrambler therapyˊ (costo circa mille euro per 20 sedute e si trova a Pesaro), oppure l’ozono terapia autoemoinfusione (circa 120 euro a seduta, minimo 10 sedute) o infine la ˊFrems Therapyˊ (35 euro ogni 25 minuti di applicazione, da fare per almeno 50 minuti al giorno per un minimo di 15 sedute). È possibile avere una diagnosi più precisa tentando con un test genetico ad hoc dal costo di più di 3.500 euro. Ovviamente occorre aggiungere le parcelle per le visite con dottori specialisti ed annessi spese di trasporto, vitto e alloggio. Insomma decine e decine di migliaia di euro da spendere. Lui da solo non ce la può fare. Ma tutti insieme sì! Donare qualche euro non costa nulla… insieme possiamo raggiungere le cifre che servono per coprire le spese e sperare di farlo tornare ad una vita dignitosa».

Gentili, sposato con due figlie, non ha ancora una diagnosi certa e per questo non può avanzare richiesta per usufruire della legge 104. Tra l’altro, non riuscendo più a scrivere, non può lavorare e rischierebbe perfino il posto da insegnante.

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