Macerata

Macerata, al funerale del carabiniere vittima del Covid la promessa del figlio: «Un giorno indosserò quella divisa»

Toccante l'addio a Federico La Rotonda, il militare di 59 anni morto per complicanze legate al coronavirus. I colleghi: «Nei suoi 37 anni di servizio ha sempre onorato l'Arma con disciplina, dedizione e fedeltà»

Il feretro dell'appuntato scelto Federico La Rotonda

MACERATA – «Andare avanti sarà dura ma ti prometto che mi impegnerò al massimo per realizzare il tuo e il mio sogno: quello di poter indossare, un giorno, anche io, quella divisa». Mirko, come sua mamma Sabrina, non ha potuto partecipare al funerale di suo padre ma ha voluto fargli una delle più belle promesse che un padre potrebbe sentire dal proprio figlio: quella di seguire le sue orme.

La corona dell’Arma

Una foto ricordo e il cappello dell’Arma sopra al feretro di Federico La Rotonda, il carabiniere 59enne morto sabato pomeriggio all’ospedale di Torrette di Ancona a causa delle complicanze legate al Covid-19. Sarebbero stati molti di più i colleghi che avrebbero voluto prendere parte al funerale dell’appuntato scelto qualifica speciale La Rotonda, trasmesso in streaming dal Centro Funerario Città di Macerata, ma le norme di contenimento del Covid-19 hanno permesso solo a una piccola delegazione di militari di poter partecipare al rito funebre.

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«Tu che nelle difficoltà dicevi “non bisogna arrendersi” e “a ogni problema c’è sempre una soluzione” – lo ha ricordato il figlio Mirko in una lettera letta dal comandante della stazione di Macerata Andrea Petroselli -. Non dimenticherò tutti i momenti felici passati insieme a guardare un film sul divano o a girare mezza Italia per i concorsi militari; resteranno solo ricordi che custodirò per sempre dentro di me con grande amore. Andare avanti sarà dura ma ti prometto che mi impegnerò al massimo per realizzare il tuo e il mio sogno: quello di poter indossare, un giorno, anche io, quella divisa».

Un momento della cerimonia

«Amore mio, per me sei stato il pilastro su cui si appoggia la nostra famiglia e in questo momento difficile e triste l’Arma dei carabinieri ci è stata molto vicina, più di una vera famiglia e questo fa capire quanto di buono e di bello hai costruito intorno a te. Dal profondo del mio cuore ti dico che sono orgogliosa di essere tua moglie; sarai sempre con noi e dentro i nostri cuori» le toccanti parole della moglie Sabrina, lette sempre dal maresciallo Petroselli.

«I carabinieri, tutti attoniti e accomunati nella sofferenza, vi abbracciano idealmente con affetto paterno e vogliono ricordare il loro caro commilitone scomparso – le parole del comandante della Legione carabinieri Marche, il generale Fernando Nazzaro -. L’appuntato scelto qualifica speciale, seguendo l’esempio del suo papà, a soli 22 anni si è arruolato nell’Arma che, nei suoi 37 anni di servizio, ha sempre onorato con disciplina, dedizione e fedeltà. Si è fatto apprezzare da tutti per le sue straordinarie qualità umane, per la sua professionalità, per la sua disponibilità e per la sua umana solidarietà. Durante il suo servizio ha sempre mantenuto fede al giuramento prestato nel bene e nella sicurezza della collettività. So bene che le parole non sono insufficienti per colmare il grande vuoto lasciato dalla scomparsa di una persona cara, un marito, un papà, ma vogliamo far giungere alla signora Sabrina e al caro Mirko il nostro affetto».

La cerimonia si è concluso con un minuto di silenzio e con il picchetto d’onore.

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