Macerata

Forest bathing, la pratica dagli effetti benefici per il rilancio dei Monti Sibillini

Il direttore del Parco approfondirà il tema presso l'Università degli Studi di Camerino per gli studenti del Master in "Strategie di sviluppo e rigenerazione post eventi catastrofici"

Parco dei Monti Sibillini
Foreste e sentieri del Parco dei Monti Sibillini

CAMERINO – Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini presenta, per primo in Italia, in maniera organica e sistematica, i suoi percorsi di forest bathing e i corsi di prossima istituzione destinati alle guide di questa specialità.
Tornerà ad approfondire il tema, venerdì 19 giugno, presso l’Università degli Studi di Camerino, il direttore dell’ente, Carlo Bifulco.
Il forest bathing è una pratica per trarre benessere psico-fisico dal contatto con gli alberi.

L’intervento sarà destinato agli studenti del Master in “Strategie di sviluppo e rigenerazione post eventi catastrofici” che vedono il loro percorso di studi incentrato sull’approfondimento teorico ed operativo di metodi e strumenti per la pianificazione e la gestione delle aree interne, con particolare attenzione agli aspetti connessi al paesaggio, allo sviluppo locale e alla gestione sostenibile dei servizi.

Carlo Bifulco.

Gli ecosistemi boschivi del Parco dei Monti Sibillini si estendono su 33 mila ettari, di questi circa 10 mila sono rappresentati da boschi di neo-formazione o pre-forestali. Le attività di ricerca e monitoraggio, la pianificazione e realizzazione di ambiziosi progetti come il Martelloscopio di Monte Castel Manardo, strumento didattico finalizzato al restauro ecologico, strutturale e compositivo dei cedui di faggio convertiti a fustaia, perseguono un importante obiettivo: la conservazione di queste aree che, oltre ad essere ecosistema e habitat di interesse comunitario, rappresentano un elemento di difesa degli equilibri idraulici e idrogeologici, nonché un elemento naturale di salute, godimento e fruizione naturalistica.

«Sarà importante trasmettere agli studenti dell’Università di Camerino che nei parchi, in primis all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, un territorio che loro stessi vivono, è possibile sviluppare un modello che metta al primo posto la salute delle persone e del clima e superi le contrapposizioni tra sviluppo economico e conservazione delle specie in pericolo – sottolinea Bifulco -. Il bosco è sempre rimasto in subordine nella pianificazione dei parchi, ma oggi sappiamo, grazie a centinaia di pubblicazioni scientifiche, che il contatto con la natura, parliamo in particolare di esperienze che vanno sotto il nome di forest bathing, produce evidenti vantaggi per la salute. Questi meccanismi sono molteplici, ma l’esempio più evidente è dato dall’azione dei monoterpeni, emessi in grande quantità da alcune specie vegetali, sul nostro organismo e in particolare sul nostro sistema immunitario. Se è vero che frequentare luoghi naturali può costituire l’occasione per riscoprire altre dimensioni del sé, difficilmente accessibili nei contesti abituali, è vero anche che l’effetto positivo del contatto con la natura è misurabile con vari metodi diagnostici, clinici e non. Quando parliamo di forest bathing, come faremo in un’aula universitaria insieme ai tecnici di una nuova generazione, non parliamo di una operazione di marketing, bensì di un’esperienza in grado di incidere in maniera significativa sul nostro organismo».

Dunque, prosegue in tal senso l’attività del Parco che ad oggi sta sviluppando un piano per la pratica del forest bathing con l’individuazione di aree ad hoc e la prossima attivazione di corsi dedicati a guide specializzate.
In virtù di questi nuovi progetti, in agosto, è attesa a Visso la visita di Xavier Roget Padrosa, direttore del parco naturale di El Garraf in Spagna, pronto ad avviare un progetto internazionale sul forest bathing che porti alla ribalta il Parco e l’intero territorio dei Monti Sibillini.

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