Macerata

Fondi europei, giovani e tutela del territorio: Coldiretti Macerata a confronto con la Regione

Nel Maceratese sono attive quasi 7.200 aziende che danno lavoro a 5.600 addetti. Il presidente Fucili: «Serve attenzione per temi come il benessere animale e la sostenibilità delle produzioni»

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MACERATA – Il corretto impiego dei fondi del Next Generation Ue, i problemi legati alla fauna selvatica, ma soprattutto maggiori garanzie per i giovani che si affacciano al mondo dell’agricoltura sono stati i temi principali al centro dell’incontro tra gli agricoltori di Coldiretti Macerata e l’assessore all’Agricoltura Mirco Carloni che si è tenuto nella sede maceratese del Consorzio di Bonifica. 

«Ci sono davvero tante risorse che dobbiamo utilizzare bene aprendo un confronto con i tanti giovani che hanno voglia di creare qualcosa di nuovo e investire nel territorio. I giovani vanno ascoltati» ha sottolineato Alba Alessandri, delegata regionale di Coldiretti Giovani Impresa. Non solo giovani ma anche problematiche legate alla gestione della fauna selvatica e alla troppa burocrazia da snellire nel Psr tra i vari interventi. Nel Maceratese sono attive quasi 7.200 aziende che danno lavoro a 5.600 addetti. Tanta zootecnia. «Una provincia che per metà è entroterra – ha spiegato il presidente di Coldiretti Macerata, Francesco Fucili –  e gli oltre 6.000 allevamenti rappresentano un primato regionale che vanta grande attenzione per temi come il benessere animale e la sostenibilità delle produzioni».

Forte la presenza anche delle realtà biologiche con circa 900 aziende che lavorano 33mila ettari di coltivazioni, arricchite da 34 agriturismi biologici (sui 263 presenti). «Strutture – ha evidenziato Giuliana Giacinti, presidente di Terranostra, l’associazione che riunisce gli agriturismi legati a Coldiretti – hanno bisogno di programmare, visto che già adesso un turista su cinque si sta orientando verso la campagna dove si sente sicuro e dove c’è vero distanziamento naturale. Bene si sta facendo su green pass e coprifuoco». Due ore di confronto serrato al termine del quale gli agricoltori hanno apprezzato la possibilità di dialogo e di confronto con la politica regionale.

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