Macerata

Festival della musica di montagna, c’è anche RisorgiMarche. «Creata una rete per incidere sulla legislazione»

Otto rassegne di tutta Italia si uniscono per dar voce agli spettacoli fatti fuori da stadi, piazze e palazzetti. Il direttore esecutivo di quella marchigiana: «Quasi mai in considerazione le caratteristiche di questi appuntamenti»

MACERATA – I festival della musica in montagna si uniscono per dare una voce ancora più forte a un progetto culturale che mira all’educazione ambientale attraverso la musica e a promuovere un turismo sostenibile. Anche RisorgiMarche, il festival per la rinascita delle comunità colpite dal sisma, ha aderito alla rete dei “Festival Italiani di musica in montagna” a cui partecipano I suoni delle Dolomiti (Trentino), Musica sulle Apuane (Toscana), MusicaStelle outdoor (Valle d’Aosta), Paesaggi sonori (Abruzzo), Suoni controvento (Umbria), Suoni della Murgia (Puglia) e Time in jazz (Sardegna).

«L’idea di una rete è nata perché il legislatore non prende quasi mai in considerazione la nostra tipologia di concerti – spiega Giambattista Tofoni, direttore esecutivo di RisorgiMarche – e, definendo le regole per concerti o eventi, ha sempre in testa lo stadio, il teatro o la piazza. Le normative, quindi, sono fatte su misura per queste iniziative, ma a noi non si può chiedere di recintare un prato o di transennare un’area di montagna. Per questo si è pensato a una rete che possa incidere sulla legislazione e farsi sentire per sensibilizzare chi emana queste norme sulla necessità di ricordarsi che esistono anche queste tipologie di concerti sostenibili, solidali e di grande attenzione all’ambiente».

Caratteristica che accomuna questi importanti festival, infatti, è la proposta praticata da diversi anni di un modello di turismo ad economia circolare in luoghi naturali, non antropizzati, con il paesaggio inteso come elemento peculiare ed imprescindibile di ogni singola proposta culturale. Lo spettacolo, quindi, rappresenta il momento culminante di una giornata composta da molto altro: il cammino, la natura, il silenzio, lo stare insieme. Un modello organizzativo che prevede la scelta di spazi aperti, sicuri e non delimitati, l’assenza di strutture impattanti per l’ambiente (palcoscenici, torri layer, carichi sospesi, sedie), il controllo della pressione sonora e dell’amplificazione. La buona riuscita dei festival in montagna è dovuta in gran parte al rapporto con il proprio pubblico, che viene introdotto alle buone pratiche e fatto partecipe della propria responsabilità sociale nei confronti dell’ecosistema e dell’ambiente; lasciare i luoghi degli spettacoli puliti come, se non più di prima, è una priorità oltre che motivo di orgoglio per il più che positivo approccio riscontrato in ogni situazione proposta.

Nel frattempo RisorgiMarche si sta organizzando per la prossima edizione. «Abbiamo fatto un incontro con la Regione per sapere se ci vorranno sostenere e mi è sembrato di sì – conclude Tofoni -. Credo che RisorgiMarche sia un festival importante per l’intera regione, per questo, stiamo cercando di muoverci per delineare un possibile cartellone. La nostra voglia è di tornare sui prati e con escursioni nei borghi, probabilmente per quest’anno ripartiremo con uno-due appuntamenti per prepararci al prossimo anno in cui speriamo si sia tornati alla normalità».

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