Macerata

A Expo Dubai il progetto “Trust” coordinato dall’Università di Macerata

Il progetto Trust, coordinato dall'ateneo maceratese, nasce dalla sinergia tra diverse culture, stati e discipline nello studio delle opportunità offerte dalle tecnologie informatiche

La delegazione dell'Università di Macerata con i rappresentanti della Regione a Dubai

MACERATA – La filiera agroalimentare è una delle frontiere di applicazione della tecnologia delle blockchain. Questa sorta di registri elettronici permettono di certificare e condividere molte informazioni da parte di tutti gli attori coinvolti nel processo produttivo. Per accedere a questo identikit, il consumatore non deve far altro che scansionare un semplice e sempre più diffuso qr code. Allo stesso tempo, si aprono nuove prospettive di marketing e di controllo della filiera per le aziende.  

Di questo nei molteplici aspetti – tecnologici, giuridici, economici – ha parlato ieri, 21 febbraio, la delegazione dell’Università di Macerata a Expo 2020 Dubai in occasione della giornata di apertura della settimana dedicata alla regione Marche. L’anfiteatro del Padiglione Italia ha accolto un pubblico di operatori di Italia, Belgio, Spagna, Israele.

Protagonista dell’evento il progetto europeo Trust, coordinato dall’ateneo maceratese, la cui forza risiede nella sinergia tra diverse culture, stati e discipline nello studio delle opportunità offerte dalle tecnologie informatiche. Sono coinvolte, infatti, istituzioni accademiche e non, realtà imprenditoriali di Italia, Belgio, Spagna, Francia, Israele e Cina. 

La coordinatrice Francesca Spigarelli: «La tecnologia delle blockchain può aiutare a garantire la massima trasparenza, oggettività e sicurezza dei prodotti agroalimentari e può offrire ulteriori opportunità alle aziende sia per organizzare meglio il processo produttivo sia per conoscere meglio il cliente che interagisce con il prodotto».    

Per ottimizzare questo processo, come ha spiegato Emanuele Frontoni, ordinario di informatica a Unimc, «Dobbiamo promuovere la convergenza tra blockchain, intelligenza artificiale, internet delle cose e realtà virtuale: l’intelligenza artificiale permette di rilevare eventuali anomalie immesse nelle blockchain; la realtà virtuale, il metaverso, di avvicinare il consumatore ai processi di produzione». 

Nel corso della presentazione, moderato da Massimo Meccarelli, Unimc, sono intervenuti anche: Geert Deconinck dell’Università Cattolica di Lovanio sul controllo decentralizzato nelle applicazioni agro-fotovoltaiche; PamelaLattanzi sulle prospettive giuridiche; Cristiano Venturini, amministratore delegato di iGuzzini, sul ruolo della digitalizzazione e della sostenibilità per l’innovazione sociale e la crescita aziendale. Per terminare, Maria Isabel Fortea ha descritto la transizione digitale nel settore agroalimentare della Regione di Murcia in Spagna e Edna Pasher della Edna Pasher Phd and Associates ha intervistato Milly Perry sull’innovazione nel settore blockchain in Israele. 

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