Macerata

Evade dai domiciliari e minaccia un dipendente nella ditta a cui aveva dato fuoco. Condannato a 10 mesi

Un anno prima dell'evasione l'uomo, un muratore di Potenza Picena che oggi ha 51 anni, appiccò un incendio all'azienda "colpevole", a suo dire, di produrre rumori e cattivi odori

tribunale, palazzo di giustizia di Macerata
Il Palazzo di Giustizia di Macerata

MACERATA – Esce dai domiciliari per andare al lavoro ma al ritorno “devia” per andare nella ditta vicino casa e minacciare il responsabile della produzione.

È stato condannato a 10 mesi di reclusione per evasione S.C., muratore 51enne di Potenza Picena, che l’anno prima aveva appiccato un incendio all’interno della ditta che produce conglomerati bituminosi vicino alla propria abitazione. Alla base del gesto c’erano, a detta dell’imputato, anni di rumori e cattivi odori.

L’incendio risale a giugno del 2015. A luglio dell’anno successivo il muratore era ai domiciliari e il giudice gli aveva concesso di uscire di casa per recarsi al lavoro, dalle 8 alle 14. Il 26 luglio verso le 13.50, S.C. mentre tornava a casa in sella a una bicicletta, deviò verso l’azienda a cui aveva dato fuoco 13 mesi prima e rivolgendosi al responsabile della produzione gli urlò: «La vostra puzza arriva a casa mia, qui è ora di finirla. Io ti ho avvertito». Quella frase, “Io ti ho avvertito”, l’avrebbe ripetuta più volte prima di andare via e, visto il precedente, il dipendente dell’azienda informò subito il titolare.

Da quella vicenda scaturirono due fascicoli di indagine, uno per minacce e uno per evasione. Questa mattina in Tribunale a Macerata si è chiuso il procedimento di primo grado per l’evasione. Il pubblico ministero Rocco Dragonetti ha chiesto la condanna a un anno di reclusione, mentre il difensore, l’avvocato Alessandro Ciarrocchi, che ha richiesto di procedere con rito abbreviato, ha sostenuto che in realtà non si sarebbe trattato di evasione. Il giudice Vittoria Lupi ha condannato il 51enne a 10 mesi di reclusione. Tra 50 giorni saranno depositate le motivazioni e la difesa potrà valutare se impugnare la sentenza in Appello.

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