Macerata

Epigrafi romane e reperti paleontologici tra le Marche e l’Umbria. L’attività dei carabinieri del Patrimonio culturale nel 2022

Dall'analisi dei dati si è registrato un aumento dei furti di beni culturali rispetto all’anno 2021. L'operazione Ammoniti

I carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale presentano i dati dell’attività operativa relativa all’anno 2022. Sono stati 78 i controlli nelle aree archeologiche, 132 in quelle paesaggistiche, 140 i controlli svolti negli esercizi d’antiquariato e 28 in quelli nel corso di fiere e mercati di settore.

Dall’analisi dei dati, si è registrato un aumento dei furti di beni culturali – rispetto all’anno 2021 (specialmente nei luoghi di culto) – a cui, però, è stata data un’adeguata risposta in termini repressivi con l’individuazione degli autori e il recupero dei beni illecitamente sottratti. Tale risultato è il frutto dell’intensa collaborazione instaurata dai   carabinieri con i vari soggetti deputati alla salvaguardia e custodia dei beni culturali. Tra questi possiamo ricordare: i funzionari delle soprintendenze; i responsabili delle strutture museali, archivi e biblioteche; i responsabili degli Uffici Beni Culturali delle Diocesi; i sindaci delle città e dei piccoli borghi marchigiani (coi i quali si è istaurato un frequente e positivo dialogo). In ultimo, e non per importanza, si sottolinea il ruolo fondamentale di molti cittadini che hanno fornito ai Carabinieri un prezioso supporto soprattutto in fase preventiva.

Recupero beni archeologici, alcune operazioni

Le attività di contrasto poste in essere dal Nucleo TPC di Ancona hanno consentito il  recupero  di  34.729  beni  antiquariali,  archivistici,  librari, paleontologici e archeologici, per un valore stimato di alcuni milioni di Euro. Le persone denunciate in stato di libertà all’A.G. sono state 123 (di cui 27 per reati in danno del paesaggio). I beni recuperati: beni antiquariali, archivistici e librari: 461; reperti archeologici: 2.267 (di cui: 1.415 interi, 72 frammenti e 780 di numismatica archeologica), reperti paleontologici, 32.001.  

A Castelraimondo (Mc), Gagliole (Mc), Cerreto D’Esi (An), Fabriano (An) e Spello (Pg): l’operazione  denominata  “Ammoniti”  che  ha  permesso  di debellare un sodalizio criminoso, ritenuto responsabile dei reati di Scavi archeologici non autorizzati, Furto e Riciclaggio di beni archeologici e paleontologici.

Le  indagini  hanno  consentito  di  addivenire al sequestro di oltre 30.000 (trentamila) reperti paleontologici, circa 1.000 mille reperti archeologici, oltre ad altri  beni  culturali  di  natura  libraria, tutti ritenuti di provenienza illecita; nonché all’apposizione dei sigilli su ben due musei privati, uno di Spello (PG) e l’altro di Gagliole (MC), contenenti anch’essi beni paleontologici ritenuti di natura illegale.

Per le ipotesi di reato che hanno dato il via alle indagini, e a seguito di quanto riscontrato al termine delle attività di perquisizione e sequestro, sono state deferite all’Autorità Giudiziaria di Ancona nove persone.

Fano (Pu) – Roma – Ostia (Rm): le indagini hanno consentito accertare che all’interno di una abitazione privata di un cittadino di Fano (AN) era presente una collezione archeologica composta da nr. 09 epigrafi provenienti dalla zona di Roma, che veniva posta sotto sequestro. L’attività eseguita anche grazie alla fattiva collaborazione del personale della locale Soprintendenza, ha permesso di individuare che le epigrafi sequestrate, così come appurare per  il  tramite  di  una  pubblicazione  edita  nell’anno  1953, provenivano dall’area archeologica di Ostia Antica da dove erano scomparse dopo il 1940. Tutte le epigrafi venivano restituire e ricollocate all’interno dell’area del Parco Archeologica di Ostia Antica.

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