Macerata

Edilizia in crescita nel Maceratese. «Ma gli strumenti di controllo e sicurezza stentano a decollare»

Cgil, Cisl e Uil tracciano un quadro in crescita su imprese e lavoratori iscritti alla Cassa edile. Cresce anche il monte salari. Appello alla Prefettura: «Va sottoscritto il protocollo di legalità»

Jacopo Lasca, Filomena Palumbo e Matteo Ferretti

MACERATA – Numeri positivi e in crescita per il settore edile in provincia di Macerata, dove aumentano le imprese iscritte alla Cassa edile, il monte dei salari rispetto alle ore lavorate, ma anche le ore che vengono effettivamente denunciate. In questo contesto, però, non mancano zone d’ombra sottolineate da Cgil, Cisl e Uil perché ancora non è stato firmato il protocollo di legalità in Prefettura e strumenti di sicurezza, come il badge di cantiere, stentano a decollare. Un esempio lampante, riportato proprio dai sindacati è quello del cantiere al centro fiere di Villa Potenza per cui è stato sottoscritto un protocollo nel dicembre 2020 che ancora non è stato attuato. «Abbiamo incontrato nuovamente l’amministrazione comunale a luglio per sottoporre ulteriori input, perché la ditta Francucci è disposta a partire – ha spiegato Jacopo Lasca della Filca Cisl – ma ancora non abbiamo avuto risposte e tutto resta in stallo. Si tratta di un atto di responsabilità da parte del Comune».

Sempre Lasca ha riferito i dati del settore edile provinciale. «Dal 2018 ad agosto 2021 le imprese iscritte alla Cassa edile sono passate da 746 e 898, mentre gli operai iscritti sono saliti da 3.895 a 5.051 – ha aggiunto -. Il monte ore salari è cresciuto da 25.899.782 del 2018 agli attuali 36.686.020 del 2021 e le ore mensili denunciate da 2.406.67 del 2018 alle 3.507.336 del 2021. Con l’avvio dei cantieri della ricostruzione, abbiamo visto anche aumentare il numero di imprese che arrivano da fuori provincia (dal 37% del 2018 al 46% del 2021), senza che nessuno abbia pensato che così gli operai, oltre alle otto ore di lavoro, ne devono aggiungere altre due o tre (tra andata e ritorno) per arrivare sul posto di lavoro». Per evitare, quindi, la possibilità di incidenti in itinere i sindacati chiedono che vengano predisposti dei campi base sul territorio per ospitare in sicurezza gli operai. «L’idea dei campi base – ha aggiunto Matteo Ferretti della Fillea Cgil – sarebbe anche un volano di rilancio per l’economia dei territori, perché la presenza di tanti operai avrebbe effetti positivi sull’indotto di bar, ristoranti e delle attività delle zone colpite dal sisma».

I sindacati rilanciano anche la richiesta alla Prefettura di convocare al più presto le associazioni per firmare il protocollo di legalità, così come sta avvenendo negli altri territori. «Il protocollo può diventare il vademecum di una ricostruzione buona e anche il punto di partenza perché si possa fare un lavoro organico tra tutti i soggetti interessati» aggiunge Ferretti che sottolinea anche come sul fronte degli strumenti di controllo e sicurezza previsti per legge, si sia ancora in ritardo. «Ogni venerdì le aziende dovrebbero compilare il settimanale in cui vengono riferite alle autorità di governo, quante persone ci sono nel cantiere e chi fa cosa – conclude il sindacalista – ma, visto che manca una piattaforma complessiva, ad oggi non abbiano notizie. Per questo siamo qui, perché il nostro compito è sollecitare affinché si faccia tutto quello che è necessario per una buona ricostruzione».

Ferma anche Filomena Palumbo della Feneal Uil, nel ribadire la necessità di controlli e formazione. «Siamo qui per denunciare anche la carenza di muratori, sono scomparsi, o meglio non inquadrati come tali, ma come metalmeccanici in alcuni casi. In altri casi – aggiunge – alcuni aprono la partita Iva diventando imprenditori di loro stessi. Ma oltre all’assoluta mancanza di formazione, spesso possono diventare un pericolo per loro stessi e per chi gli lavora al fianco. Per questo si sta pensando anche a una scuola edile a Macerata proprio per evitare che la ricostruzione diventi un far west. Gli strumenti ci sono, ma vanno correttamente applicati».

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