Macerata

L’ecoturismo che diventa impresa: l’idea vincente del Laboratorio Umanistico di UniMc

Il progetto premiato per l’ottava edizione del Luci potrebbe diventare realtà grazie al sostegno finanziario dell’Ateneo e alla consulenza di un’incubatrice di start up

UniMci, il Laboratorio Umanistico sulla creatività

MACERATA – «Lo sguardo che proviene dall’esperienza umanistica verso il mondo e verso i processi economici e produttivi è uno sguardo di diversa sensibilità, legato alla complessità della contemporaneità». Così il rettore dell’Università di Macerata Francesco Adornato sintetizza l’idea alla base del Luci, il Laboratorio umanistico per la creatività e l’innovazione che da otto anni stimola gli studenti UniMc sui temi dell’imprenditorialità. «Le esperienze culturali dell’umanesimo sono spiazzanti, inattese, e tutto ciò che è inatteso e perturbante suscita nuove idee – ha aggiunto il rettore -. L’Università di Macerata, tra le prime, ha intuito il rapporto tra umanesimo e tecnologie. Non a caso stiamo avviando un percorso di laurea in digital humanities».

UniMci, il Laboratorio Umanistico sulla creatività

Il progetto di UniMc

I quasi quaranta allievi del Laboratorio, divisi in sette squadre, hanno presentato a una giuria di docenti, imprenditori e professionisti le loro idee di impresa. La più votata è stata LandGo, di Emanuele Cinciripini, Martina Maddalena, Michele Cardinali, Vanessa Baleani, Viola D’Ambrosio: un progetto che offre esperienze di ecoturismo, proponendo itinerari ed escursioni in borghi storici, parchi naturali e paesaggi incontaminati in maniera dinamica e interattiva, anche tramite contenuti audiovisivi di realtà aumentata.

L’idea vincitrice sarà valutata da esperti per capire come portarla a un livello di applicazione concreta attraverso il sostegno finanziario di Unimc e la consulenza della BP Cube. La squadra ha vinto anche un workshop di Lego Serious Play.

«Il contributo dell’umanista o dell’esperto giurista, dell’economista – spiega la coordinatrice scientifica del progetto Francesca Spigarelli, delegata del rettore alla ricerca e ai rapporti con le imprese –  si integrano per generare idee molto ancorate al nostro territorio e alle nostre tipicità. Vogliamo portare i nostri ragazzi a generare innovazioni che possono essere sociali o a supporto delle innovazioni tecnologiche. È una bella soddisfazione vederli cambiare e arrivare a una consapevolezza su come possono presentarsi nel mondo del lavoro».

Molto apprezzate dalla giuria anche gli altri sei progetti in gara. Plurivista di Luca Basili, Lucrezia Bonfili, Martina Agresta, Massimiliano Cascata, Paola Roxana Cingolani è uno strumento di dialogo e confronto tra Università, studenti, enti e aziende. Hempty di Claudio Porzi, Francesco Carelli, Gemma Scali, Luca Centorame, Monica Amato si propone come impresa di intermediazione e consulenza per le pmi che toccano in maniera più o meno diretta la filiera della canapa, una risorsa naturale che racchiude tradizione, innovazione e sostenibilità. Swipe the Present di Carlino Di Antonino, Chiara Laurenzi, Cristiana Clementi, Gemma Carducci, Riccardo Carmenati, mira alla conservazione di quei saperi antichi attualmente a rischio di estinzione per farne oggetto di connessione con la collettività. Uni.strike! di Beatrice De Santis, Francesco Angelini, Ludovica Marchionni, Ludovico Maria Pincini punta a creare una piattaforma di orientiamo per i ragazzi delle superiori. Il progetto Strade di Barbara Butucea, Irene Donati, Martin Critelli, Salvatore Mastropietro, si propone di offrire un pacchetto, creato a livello locale, da proporre e vendere alle scuole, comprensivo di una piattaforma digitale su misura. EcoPusk di Fabrizia Pizzuti, Irene Mazzuferi, Lara Discepolo, Lucia Toscano, Sara Mancini, vuole riciclare le mascherine chirurgiche simbolo della pandemia creando puzzle raffiguranti i simboli delle Marche.

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