Macerata

Recanati, spiraglio per i dipendenti della iGuzzini. Ridotto il numero dei licenziamenti

Dopo l'ennesimo incontro con i sindacati, l'azienda ha prospettato una drastica riduzione rispetto ai 103 esuberi annunciati inizialmente. Ma il confronto continuerà i prossimi giorni spiegano Filctem Cgil, Femca Cisl e Ugl

I rappresentanti sindacali davanti alla iGuzzini di Recanati

RECANATI – Ancora si parla di licenziamenti alla iGuzzini di Recanati, ma rispetto ai 103 iniziali che erano stati prospettati dall’azienda poco più di un mese fa potrebbero essere molti di meno. Questo quanto emerso dall’ultimo incontro tra azienda e rappresentanti sindacali che si è svolto ieri pomeriggio, 28 ottobre, nella sede di Confindustria a Macerata. I sindacati ancora non parlano di numeri, ma l’azienda (oggi in mano al gruppo svedese Fagerhult) avrebbe rinunciato in parte ai licenziamenti prospettati.

Nonostante questa prima apertura, però, il confronto continuerà anche nelle prossime settimane, come spiegano i rappresentanti di Filctem Cgil, Femca Cisl e Ugl presenti all’incontro di ieri. «Nella trattativa, che riprenderà con il prossimo incontro fissato per il 4 novembre – si legge in una nota congiunta – è prospettata una drastica riduzione del numero dei licenziamenti complessivi dopo che l’azienda, come richiesto nei precedenti incontri dalle organizzazioni sindacali, ha verificato la fattibilità della ricollocazione del personale rispetto agli esuberi dichiarati nell’avvio della procedura. Nel confronto tra le parti si è confermata l’opportunità di definire incentivazioni all’uscita dei pensionandi e di chi non si opporrebbe ai licenziamenti».

Nel frattempo alcuni lavoratori, anche nel corso dell’assemblea dei giorni scorsi, avevano fatto presente come un certo numero di loro avesse già spontaneamente deciso di liberare il proprio posto di lavoro uscendo dall’azienda. Scelta che renderebbe meno dolorosa anche la decisione dell’azienda. «La trattativa proseguirà con l’incontro del 4 novembre – concludono i sindacati – e successivamente ci sarà un confronto con l’assemblea sindacale».

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