Macerata

Discarica nel Maceratese: anche il Comune di Recanati fa ricorso al Tar

Il mandato è stato affidato all'avvocato Maria Laura Sommese. «Vogliamo contrastare fermamente le conclusioni contenute nell'atto impugnato»

Immagine di repertorio

RECANATI – Dopo il comune di Camerino anche Recanati decide di fare ricorso al Tar contro il rischio di discarica. Dopo la prima fase di analisi e di studi approfonditi, il Comune della città leopardiana scende in campo per vie legali per impugnare la delibera del Piano d’Ambito di localizzazione preferenziale dei siti da destinare al nuovo impianto della discarica nella Provincia di Macerata che ha individuato nel Comune ben 14 siti possibili.

«È un’azione voluta da tutta la maggioranza, coesa e decisa nel contrastare una scelta presa in Provincia; una scelta che non tiene conto delle peculiarità territoriali di alto valore ambientale, culturale e turistico già espresse nei vari tavoli tecnici che si sono susseguiti, anche a seguito della delibera consiliare del 20 giugno 2020 con cui il Comune ha espresso la sua netta contrarietà al documento proposto ATA 3» ha detto il primo cittadino Antonio Bravi.

Il sindaco ha dato mandato all’avvocato Maria Laura Sommese di procedere giudizialmente davanti al Tar Marche per ottenere l’annullamento della delibera di localizzazione dei siti da destinarsi a discarica adottata il 26/06/2020.

«Il contenuto della delibera che viene impugnata – spiega l’assessore all’ambiente Michele Moretti – manifesta profili di illegittimità perché pur essendosi formalmente impegnata ad approvare la “Metodologia per la definizione dei criteri localizzativi del nuovo sito da adibire a discarica”, non si limita all’individuazione dei detti criteri ma di fatto definisce concretamente le singole aree atte a essere destinate a discarica, alle quali viene attribuito un numero di preferenzialità decrescente da 1 a 4. Il grado di preferenzialità di queste aree è rappresentato dalla risultante di una più specifica valutazione dei diversi siti in base a quattro precisi criteri (continuità, forma, area e baricentricità) la cui analisi sviluppata nel documento, ancorché tacciabile di genericità e sommarietà, comporta in ogni caso la determinazione di distinte aree localizzative nella quale si individuano complessivamente 70 siti, di cui ben 14 nel solo territorio recanatese. Ne consegue che risulterebbe inesatto ritenere che il contenuto della delibera in questione si limiti alla approvazione della mera definizione di criteri localizzativi, risultando evidente che ci troviamo nell’ambito della procedura localizzativa di un nuovo sito per la realizzazione della discarica al punto di avere già contezza che nella graduatoria con il massimo grado di preferenzialità sono stati individuati otto siti di cui ben due all’interno del territorio del Comune di Recanati».

«Il ricorso al Tar risulta essere necessario già in questa fase per contrastare fermamente le conclusioni contenute nell’atto impugnato, avversità già manifestata dal Comune di Recanati con voto contrario espresso  in sede di adozione, nonché per elidere un provvedimento che si configura sin d’ora lesivo degli interessi del territorio recanatese, perché considera potenzialmente idonei dei siti la cui scelta, operata dal Piano d’Ambito, è erronea a causa della imprecisa, manifestamente errata  e parziale applicazione dei criteri localizzativi» hanno concluso i rappresentanti dell’Amministrazione.

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