Macerata

Delitto di Montecassiano, nuovo avvocato per Arianna: «Profili di incompatibilità»

Gli avvocati Andrea Netti e Valentina Romagnoli hanno rinunciato al mandato, proseguiranno nella difesa di Enea Simonetti. Il nuovo legale della figlia di Rosina Carsetti è Olindo Dionisi

Il sopralluogo dei carabinieri alla villetta di Montecassiano

MONTECASSIANO – «Ci sono profili di incompatibilità, le posizioni di Arianna e del figlio Enea possono entrare in conflitto», così i legali Andrea Netti e Valentina Romagnoli hanno spiegato la decisione di rinunciare al mandato professionale nei confronti di Arianna Orazi, imputata insieme al figlio Enea Simonetti e al padre Enrico Orazi dell’omicidio della madre Rosina Carsetti, la casalinga 78enne originaria di Matelica uccisa il 24 dicembre del 2020 nella villetta di via Pertini a Montecassiano.

La decisione di non difendere più la figlia della vittima è stata maturata la scorsa settimana «In questo modo – hanno aggiunto i legali – portiamo avanti la tutela del ragazzo che ha bisogno di una difesa piena e focalizzata su di lui, lo riteniamo innocente». Lunedì scorso, dal carcere di Modena dove era stata trasferita tre giorni prima da Villa Fastiggi a Pesaro (per motivi di incompatibilità: tre detenute che erano in carcere con lei sono state indicate come testimoni nel processo in corso in Corte d’Assise), Arianna Orazi ha nominato un nuovo legale di fiducia, l’avvocato Olindo Dionisi.

Le posizioni di madre e figlio erano andate in conflitto già la notte dopo l’omicidio (tra il 24 e il 25 dicembre 2020) quando Enea, ritrattando l’iniziale versione del rapinatore che entrato in casa aveva ucciso la nonna, confessò ai carabinieri che il pomeriggio della vigilia di Natale rientrando in casa aveva visto la mamma con le mani legate, «in modo posticcio – aveva detto – ed era evidente che era stato fatto appositamente, diciamo per finta», per poi aggiungere: «Non ho domandato nulla e mia madre non mi ha detto niente ma ho capito che era successo qualcosa tra loro».
Dopo quelle dichiarazioni Enea fece dietrofront avallando la ricostruzione del rapinatore assassino. Poi il 30 settembre scorso Enea puntò il dito contro il nonno. Chiese di rendere interrogatorio davanti al gip e in quella circostanza riferì che il 24 dicembre di due anni fa al suo rientro a casa: «Mia madre mi ha detto che l’autore materiale dell’omicidio è stato mio nonno». A quel punto, causa incompatibilità, il nonno fu costretto a nominare un altro legale (fino ad allora era stato assistito anche lui dai legali Netti e Romagnoli) e scelse l’avvocato Barbara Vecchioli del foro di Fermo.

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