Macerata

Chiama ripetutamente una donna di Corridonia, 81enne assolto dall’accusa di molestie

L'anziano avrebbe telefonato per quattro mesi a una 70enne che alla fine lo aveva denunciato. Per la difesa si sarebbe trattato di un errore

CORRIDONIA – Chiama in continuazione una donna di Corridonia, lei non potendone più lo denuncia. Anziano assolto dall’accusa di molestie. Il legale: «Aveva sbagliato numero, era da poco uscito dall’ospedale non voleva arrecare molestie a nessuno». Si è chiuso con un’assoluzione per tenuità del fatto il processo a carico di un 81enne di Monte Urano.
I fatti risalgono al 2020, in base a quanto ricostruito dalla Procura l’anziano da gennaio ad aprile di quell’anno aveva chiamato ripetutamente con il suo telefono cellulare un numero fisso.

L’avvocato Giorgio De Seriis

All’inizio a rispondere era stata una settantenne che aveva chiesto chi fosse, l’interlocutore avrebbe detto il comune da cui chiamava ma la donna non avrebbe capito di che comune si trattasse, era riuscita a distinguere solo la prima parte “Monte” e niente più, avrebbe allora chiesto chi fosse ma l’anziano si sarebbe rifiutato di dire il proprio nome limitandosi a dire che il numero gliel’aveva dato una sua amica. La conversazione non era finita bene e lei aveva riattaccato.

Nei giorni successivi però l’anziano avrebbe continuato a chiamare ma la settantenne, riconoscendo il numero sul display del telefono fisso, si sarebbe sempre rifiutata di rispondere, quando ha visto che le telefonate proseguivano anche nei giorni e nelle settimane successive decise di andare dai carabinieri.
Dopo la denuncia (era febbraio) le chiamate sarebbero proseguite per altri due mesi, fino ad aprile. Identificato l’autore delle chiamate, l’anziano di Monte Urano fu accusato di molestie e per quel reato finì a processo.

Oggi il procedimento è stato discusso: il pubblico ministero Luisella Tassi ha chiesto la condanna dell’81enne a 600 euro di multa, il difensore, l’avvocato Giorgio De Seriis, ha invece sostenuto che l’imputato era da poco uscito dall’ospedale a seguito di un ictus, come riportato dal referto medico prodotto in aula, e che le telefonate erano state frutto di un errore, per questo ha concluso chiedendo l’assoluzione con formula piena o in subordine per l’irrilevanza del fatto. Il giudice Barbara Angelini ha assolto l’anziano per tenuità del fatto.

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