Macerata

«Crede che il marito abbia un’amante e lo perseguita»: 40enne accusata di stalking

I fatti contestati sarebbero avvenuti in un Comune dell'entroterra Maceratese. Per l'accusa alle 6 del mattino avrebbe citofonato a casa dei suoceri per verificare se il coniuge fosse lì

Il tribunale di Macerata

MACERATA – Avrebbe perseguitato il marito convinta che lui avesse un’amante, 40enne accusata di stalking. Questa mattina il procedimento a carico della donna, ingegnere, finito all’attenzione del gup del Tribunale di Macerata Claudio Bonifazi e del pubblico ministero Vincenzo Carusi è stato rinviato per lo sciopero degli avvocati. I fatti contestati all’imputata sarebbero avvenuti in un Comune dell’entroterra maceratese circa tre anni fa. Il marito, imprenditore, si era dovuto allontanare da casa per assistere i propri familiari che avevano contratto il Covid-19, ma lei avrebbe avuto il sospetto che fosse una scusa. Per questo motivo una mattina si sarebbe presentata a casa dei suoceri (erano le 6) e avrebbe citofonato per controllare se effettivamente il marito fosse lì.

L’avvocato Simona Nasso

Secondo la ricostruzione accusatoria – il fascicolo è del pubblico ministero Rita Barbieri – la donna avrebbe contattato ripetutamente il coniuge per chiedergli dove e con chi fosse, accusandolo di essere cambiato a causa di una relazione extraconiugale e chiedendogli più soldi di quanti lui versava già mensilmente. Un’altra minaccia sarebbe stata quella di lasciare il lavoro e di rivolgersi a un avvocato così lui avrebbe dovuto mantenere i figli minorenni. Poi un giorno la 40enne si sarebbe presentata nell’azienda del marito urlandogli che aveva rovinato la famiglia e aggirandosi nell’immobile alla ricerca di una sua amante.
Il giorno successivo sarebbe tornata sul luogo di lavoro del marito insieme ai figli, ma quando il coniuge le aveva detto che sarebbe stato con i minori la settimana successiva lei avrebbe reagito prendendolo a calci e pugni e urlandogli: «Io ti ammazzo. Io ti massacro. Ti devi vergognare di aver abbandonato i figli». Lei è difesa dall’avvocato Paolo Rossi, lui è tutelato dall’avvocato Simona Nasso.

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