Macerata

Corridonia, spaccia cocaina davanti ai carabinieri: 32enne albanese arrestato

L'uomo domiciliato nel Fermano, dopo la notte trascorsa nella camera di sicurezza oggi ha patteggiato la pena convertita in lavori di pubblica utilità alla Caritas ed è stato rimesso in libertà. A febbraio scorso era stato arrestato sempre per spaccio

CORRIDONIA – Per la seconda volta viene sorpreso dai carabinieri a spacciare, dopo l’arresto bis questa mattina il giovane, un 32enne albanese domiciliato nel Fermano a Monte Giberto, ha patteggiato la pena di un anno e quattro mesi convertiti in lavori di pubblica utilità da svolgere alla Caritas.

A febbraio scorso l’albanese, da poco arrivato in Italia, era stato pizzicato dai carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo a spacciare cocaina a un acquirente nei pressi dell’ospedale di Macerata. Ieri invece sono stati i carabinieri della Sezione operativa del Nor di Macerata guidato dal capitano Renato Ventrone a notarlo a Piediripa. Conosciuto ai militari, i carabinieri hanno deciso di seguirlo e dopo alcuni giri sono arrivati alla zona industriale di Corridonia dove l’auto guidata dallo straniero si è fermata. Poco dopo un uomo è salito in macchina e i due sono stati visti compiere veloci movimenti. A quel punto i carabinieri sono entrati in azione.

I militari li hanno raggiunti e sottoposti a controllo: l’uomo che era salito in auto aveva ancora in mano la droga acquistata, pari a 0,6 grammi di cocaina, l’albanese invece stringeva nel pugno 60 euro, il pagamento della dose. I militari hanno quindi perquisito il 32enne e controllato l’abitacolo dove hanno trovato nascosti 120 euro ritenuti provento di spaccio e altri due involucri di cocaina per un totale di 1,1 grammi. La perquisizione domiciliare invece aveva dato esito negativo. Dell’attività è stato informato il pubblico ministero di turno Claudio Rastrelli e su disposizione del magistrato l’albanese è stato trattenuto per la notte nella camera di sicurezza.

Oggi il 32enne è stato condotto in Tribunale per la convalida dell’arresto e il conseguente giudizio direttissimo dinanzi al giudice Domenico Potetti. Difeso dall’avvocato Fabio Riccucci, oggi sostituito dal collega Francesco Perfetti, il 32enne ha patteggiato con il pubblico ministero Francesca D’Arienzo la pena di un anno e quattro mesi chiedendo di convertire l’intera pena detentiva in lavori di pubblica utilità da svolgere alla Caritas ed è tornato in liberà.

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