Macerata

Corridonia, manodopera clandestina e pericolo per i lavoratori: 200 mila euro di sanzioni per un tomaificio

Intervento di Carabinieri e Nucleo Ispettorato del Lavoro: 10 irregolari, 3 senza permesso di soggiorno, pessime condizioni igienico sanitarie e documentazione sulla sicurezza mai redatta per l'attività gestita da una giovane cinese

Nella mattina di oggi 9 novembre i Carabinieri della Compagnia di Macerata e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Macerata hanno controllato la sede operativa di una ditta di Corridonia, esercente l’attività di lavorazione delle tomaie, dove sono stati identificati 10 lavoratori irregolari di cui 3 senza regolare permesso di soggiorno impiegati a svolgere la lavorazione delle tomaie.

I lavoratori identificati sono risultati tutti impiegati alle dipendenze di una giovane di nazionalità cinese che in assenza della titolare gestisce di fatto l’attività imprenditoriale dell’azienda.

I locali si presentavano in pessime condizioni igienico sanitarie, in particolare gli spazi adibiti a punto di ristoro ed i servizi igienico sanitari, senza alcun dispositivo di sicurezza. Anche la documentazione inerente la sicurezza nei luoghi di lavoro non è mai stata redatta.

Nello specifico, l’azienda risulterebbe mancante: del documento di valutazione dei rischi; della sorveglianza sanitaria di tutti i lavoratori e della formazione degli stessi; dei dispositivi di protezione individuale; dell’attivazione del protocollo per il contrasto e la diffusione del virus COVID-19; della conformità dell’impianto elettrico; del piano di evacuazione e prevenzione incendi e dei dispositivi di protezione collettiva e individuale.

Accertata quindi la possibilità di pericolo per l’incolumità dei lavoratori, l’assenza di tutta la documentazione obbligatoria inerente la sicurezza nei luoghi di lavoro, in quanto mai redatta, nonché l’impiego di manodopera clandestina con alcuni lavoratori privi del permesso di soggiorno, sono state comminate sanzioni amministrative e penali dell’importo totale di oltre 200.000 euro e si è proceduto al sequestro dei locali in uso alla ditta e di tutte le attrezzature da lavoro utilizzate per la lavorazione delle tomaie, affidandoli in custodia al proprietario dell’intero immobile.

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