Macerata

«Un vuoto angosciante», l’Arma in lutto. Domani l’ultimo saluto al carabiniere vittima del Covid

La salma dell'appuntato scelto La Rotonda è arrivata questa mattina a Macerata. Il colonnello Roberto: «Marito e padre devoto, un esemplare servitore dello Stato che sapeva svolgere il suo lavoro con grande umiltà e fermezza, ma senza mai perdere la capacità di dialogare con tutti»

MACERATA – «Marito e padre devoto, un esemplare servitore dello Stato che sapeva svolgere il suo lavoro con grande umiltà e fermezza, ma senza mai perdere la capacità di dialogare con tutti. Uno di noi che se ne va e ci lascia con un vuoto angosciante. Il nostro commosso abbraccio va alla moglie Sabrina e al figlio Mirko». Sono le parole di cordoglio del Comandante Provinciale dei carabinieri di Macerata, il colonnello Michele Roberti, nel ricordare Federico La Rotonda, il carabiniere di 59 anni deceduto ieri pomeriggio, 9 maggio, all’ospedale di Torrette di Ancona dove era stato ricoverato dopo aver contratto il Covid-19.

Il militare, il primo carabiniere marchigiano deceduto a seguito delle complicanze del Covid-19, era nato a Genova e cresciuto a Santa Margherita Ligure, era figlio dell’Arma. Il padre Emilio, scomparso a settembre del 2019, era appuntato dei carabinieri e La Rotonda aveva seguito le sue orme e a 22 anni, il 7 giugno del 1983, si era arruolato nell’Arma. Dopo aver frequentato il 70° corso presso la Scuola Allievi Carabinieri di Campobasso, il 22 ottobre dello stesso anno ha preso servizio presso la stazione dei carabinieri di Torino Mirafiori dove era rimasto per circa un anno e mezzo.

Dopo aver lavorato in provincia di Torino tra il 1985 e il 1987, successivamente e fino al 1993 presta servizio nella stazione carabinieri presso l’Arsenale della Marina Militare di La Spezia, dove viene promosso al grado di Carabiniere Scelto. Il 30 maggio del 1993 viene trasferito in provincia di Macerata, alla stazione di Apiro, dove rimane per 3 anni. Dal 28 maggio 1996 al novembre 2009 lavora presso il Nucleo Carabinieri Banca d’Italia di Macerata. Nel giugno del 1997 si sposa con Sabrina, conosciuta ad Apiro, e il 29 giugno del 1999 nasce Mirko; nello spesso anno La Rotonda indossa in grado di appuntato Scelto.

Il 9 novembre del 2009 il militare viene trasferito alla stazione dei carabinieri di Montecassiano dove lavora per 3 anni fino ad arrivare alla stazione dei carabinieri di Macerata, esattamente il 15 ottobre 2012, fino al 17 aprile scorso. Il giorno dopo ha iniziato ad avere i primi sintomi. Prima è stato ricoverato all’ospedale di Macerata e quando le sue condizioni si sono aggravate è stato trasferito all’ospedale Covid di Camerino, in terapia intensiva e in prognosi riservata. Dalla sera del 7 maggio le sue condizioni sono peggiorate ed è stato trasferito all’ospedale di Torrette di Ancona dove si è spento ieri, alle 18:30 a causa delle complicanze connesse al Covid-19.

Unanime il cordoglio di tutta l’Arma dei Carabinieri. Una vita, quella di Federico, dedicata al dovere, all’istituzione e ai cittadini. Il 9 gennaio prossimo avrebbe compiuto 60 anni e si sarebbe congedato. Lo ricordano tutti come un carabiniere dalle straordinarie qualità umane, sempre disponibile, generoso verso i colleghi e animato da un elevatissimo senso del dovere. Federico lascia la moglie Sabrina, il figlio Mirko e l’anziana mamma, Giuseppina, di 91 anni, che vive in provincia di Teramo.

Questa mattina la salma di La Rotonda è stata accolta da una delegazione dei carabinieri del Comando di Macerata presso il Centro Funerario Città di Macerata. Domani, alle 14:45, l’ultimo saluto al militare; sarà possibile seguire la funzione religiosa sulla pagina social del Centro Funerario Città di Macerata.

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