Macerata

Macerata, il consigliere Cicaré: «Enti per la pace, il sindaco ha rifiutato i soldi per l’iscrizione»

Il capogruppo di Strada Comune aveva lanciato una sottoscrizione per consegnare alla giunta i 600 euro necessari per non uscire dal Coordinamento nazionale

MACERATA – «Il sindaco non ha voluto i soldi che abbiamo raccolto. Abbiamo fatto un’interrogazione in Consiglio e un accesso agli atti: il Comune non era in alcun modo obbligato a spese faraoniche in conseguenza dell’iscrizione al Coordinamento nazionale enti locali per la pace e i diritti umani. Tant’è vero che, negli ultimi 5 anni, la spesa è stata solo di 600 euro. Quindi i riferimenti del sindaco allo spreco di denaro pubblico sono ingannevoli». Non si ferma la battaglia politica del consigliere di opposizione Alberto Cicarè (Strada Comune – Potere al popolo) che, nelle scorse settimane, aveva avviato una raccolta fondi per permettere al Comune di rinnovare l’adesione al Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace.

Una sottoscrizione che, in appena 36 ore, aveva permesso di raccogliere 1.250 euro, ben oltre i 600 che sarebbero serviti per rinnovare l’adesione. Ma il Comune non ha voluto accettare i soldi, confermando la scelte di voler uscire dal Coordinamento. «La decisione di tagliare i 600 euro dell’iscrizione è stata una scelta politica, e politica è stata la nostra e la vostra risposta – prosegue Cicarè -. La colletta ha raccolto 1.250 euro in 36 ore e ha messo a nudo l’ipocrisia della scelta della Giunta. Ora dobbiamo decidere come spendere questi soldi che il sindaco ha rifiutato».

La scelta del gruppo è quella di continuare a investire sulla pace, per cui «400 euro saranno destinati alla colletta alimentare che la Casa del Popolo sta portando avanti ormai da mesi e che riprenderà a breve nella nostra nuova sede – conclude il consigliere -. Altri 400 euro ai profughi costretti a condizioni di vita infernali in Bosnia, tramite un conto corrente dell’associazione Linea d’Ombra di Trieste. Perché la pace è lì dove gli ultimi della terra sono respinti dalla nostra società egoista e, gli ultimi 400 euro al Coordinamento nazionale enti locali per la pace e i diritti umani, che si è impegnato a svolgere attività di educazione civica nelle scuole della nostra città. Non saranno certo questi soldi a risolvere i problemi che affrontiamo, ma proprio perché pochi e frutto di uno slancio generoso, di fronte agli enormi sprechi di denaro a cui assistiamo ogni giorno, sono il segno di una società attenta e che non si arrende».

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