Macerata

Macerata, i Comitati mensa scrivono all’amministrazione: «Una manovra sciagurata»

Lettera aperta dopo l'avvio della riorganizzazione del servizio in cinque scuole cittadine. «Così si creano mense di serie A e refettori di serie B»

Macerata, protesta dei genitori contro la riorganizzazione delle mense scolastiche (Immagine di repertorio)

MACERATA – Un’amministrazione «cieca e sorda» alle richieste dei propri elettori, ma soprattutto che «crea mense di serie A e refettori di serie B». L’amarezza dei Comitati dei genitori di cinque scuole cittadine nell’essersi trovati di fronte a una riorganizzazione del servizio mensa che non è stata condivisa, non accenna a diminuire. Tanto che hanno deciso di prendere carta e penna e scrivere all’amministrazione per sottolineare nuovamente il loro disappunto.

«Spettabili amministratori, l’intento dichiarato nella vostra lettera, ossia quello di “Instaurare un rapporto diretto con ognuno di noi”, – si legge nella lettera indirizzata all’amministrazione – viene immediatamente smentito dalla data di arrivo della stessa: il 6 aprile alle 13.27, ovvero il giorno prima dell’inizio della riorganizzazione, a segreterie scolastiche chiuse e dopo tre settimane di scuole chiuse, tanto che molti genitori hanno avuto modo di leggerla solo la sera successiva, a progetto avviato. Poco male, in ogni caso, perché la vostra comunicazione non dice nulla e, come le precedenti, non fa riferimento a nessuno dei documenti che chiediamo da mesi (manuale di autocontrollo, protocollo su trasporto e scodellamento). Continuate – aggiungono i Comitati – a ripetere che non esternalizzerete il servizio quando, di fatto, parzialmente lo state già facendo, sostenete che “Tutti i bambini della città hanno diritto allo stesso pasto”, ma centralizzate le cucine e create mense di serie A e refettori di serie B. Le risorse che recupererete da questa sciagurata manovra le reinvestirete nell’acquisto di attrezzature per le scuole serventi, ampliando ancora di più il divario tra principali e secondarie».

Dalla scorsa settimana, infatti, nelle scuole “Ercole Rosa”, “Mameli”, “Liviabella” e “Natali” di Sforzacosta e “IV Novembre” solo il primo piatto viene cucinato internamente, mentre il condimento e il secondo piatto vengono trasportati da altre mense. Una riorganizzazione su cui i genitori si erano sempre detti contrari e su cui avevano chiesto all’amministrazione di fermarsi.

Ma così non è stato e, dopo la protesta della scorsa settimana con diversi cartelli affissi davanti alle scuole, ora la lettera inviata direttamente all’amministrazione con toni decisamente duri.

«Cari Signori, vedete, noi genitori non siamo “spaventati dal cambiamento”: il cambiamento la città di Macerata l’ha scelto affidandovene il governo – si legge ancora nella lettera -. Quello che ci preoccupa è che appena insediati abbiate subito ritenuto opportuno andare a tagliare un servizio prezioso per la comunità, che poteva sicuramente essere migliorato, ma sostanzialmente funzionava. E che, dopo aver cercato di far passare tale riorganizzazione sotto silenzio (visto che i genitori lo hanno appreso dai giornali), nelle successive riunioni tra amministrazione e Comitati mensa siate stati sordi e ciechi alle richieste dei vostri elettori. Perché, cari Signori, noi genitori non vogliamo che i punti cottura siano ridimensionati e ve lo abbiamo detto, chiesto, gridato… ma niente. A voi non è importato e siete andati avanti per la vostra strada».

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