Macerata

Civitanova, violenza sessuale sul lungomare. Arrestato un operaio di 25 anni

Le indagini dei Carabinieri hanno permesso di ricostruire la violenza ai danni di una ventenne di Ancona. Per un altro operaio è scattato l'obbligo di dimora

Spiaggia a Civitanova Immagine di repertorio

CIVITANOVA MARCHE – Hanno palpeggiato una ventenne, approfittando del fatto che avesse bevuto troppo, ma sono stati rintracciati dai Carabinieri. Nei guai due operai stranieri, ma residenti a Civitanova, accusati di violenza sessuale di gruppo: il primo, un 25enne originario dell’Ecuador è stato arrestato, mentre per l’altro, un 21enne polacco è scattato l’obbligo di dimora.

Massimo Amicucci
Il capitano Massimo Amicucci della Compagnia di Civitanova

L’operazione è stata diretta dai Carabinieri della Compagnia di Civitanova, guidata dal capitano Massimo Amicucci. A raccogliere testimonianze e a svolgere gli accertamenti sono stati i militari del Nucleo operativo, sotto la supervisione dal tenente Alfredo Russo, che hanno ricostruito cosa sia accaduto nella serata del 21 maggio scorso.

Secondo quanto ricostruito, i due giovani stavano passeggiando sul lungomare Piermanni quando, intorno alle 22.30, hanno visto la ragazza, una ventenne di Ancona, seduta su una panchina, insieme a un’amica. Così si sono avvicinati e, vedendo che era ubriaca, hanno deciso di approfittare della situazione, iniziando a toccarla nelle parti intime. L’amica, anche lei ubriaca, non è riuscita a intervenire, ma fortunatamente una coppia di fidanzati che stava passando si è accorta che qualcosa non andava ed è intervenuta.

La coppia, infatti, ha prontamente chiamato i Carabinieri, mentre i due operai nel frattempo si sono allontanati. Grazie alle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza e alle testimonianze raccolte, i militari hanno rintracciato i due autori della violenza. Il 25enne, già noto per altri fatti legati sempre alla violenza sessuale, è stato arrestato e già trasferito in carcere, mentre per il 21enne è stato previsto l’obbligo di dimora.

Le indagini, coordinate da sostituto procuratore Rita Barbieri, hanno evidenziato una condotta «grave e spregevole» nei confronti di una giovane donna ubriaca e incapace di opporre resistenza, connotata anche da un  «comportamento violento» dei due indagati verso il testimone intervenuto in difesa dalla donna.

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