Macerata

Civitanova, via a Toro Seduto, opposizione spaccata. Micucci: «Così è ridicolo». Bianchi: «scelta condivisa»

La decisione dopo una battuta dell'allora vicesindaco del Consiglio Fausto Troiani

CIVITANOVA MARCHE – Piazzale Toro Seduto, giardini di Anna Frank. Da ieri, in città si parla solo di quello: se non altro perché la decisione della Commissione toponomastica di intitolare lo slargo antistante la palestra di Civitanova alta al celebre capo indiano Tatanka Yotanka – meglio conosciuto con il nome di Toro seduto – scaturisce da una battuta dell’allora vicesindaco Fausto Troiani nella seduta del consiglio comunale del 27 luglio 2018. In quell’occasione, l’attuale presidente del consiglio comunale reagì così alla proposta del Pd di intitolare un’area pubblica ad Anna Frank: «Perché? Perché rappresenta il simbolo di una aberrante persecuzione, il simbolo di un genocidio. Sono d’accordo su tutto – disse Troiani – , anche a intitolare uno spazio pubblico della nostra città, ma se rinunciassimo alla speculazione politica di bassa lega quanti genocidi ci propone la storia? Ce ne sarebbero tanti altri di genocidi, anche quello dei nativi americani. Se dovessimo intitolare uno spazio pubblico a una persona simbolo di un genocidio, perché non a Toro seduto». A distanza di quasi cinque anni, la boutade si trasforma in realtà. E così la Commissione toponomastica ha deciso di deliberare l’intitolazione di quel piazzale della città alta a Toro seduto e i giardini di via Goito, nel quartiere Risorgimento, ad Anna Frank. Ma non è tutto.

I giardini di via Goito, che saranno intitolati ad Anna Frank.

Nella nuova toponomastica civitanovese, la par conditio su altre vittime degli stermini non si limita al binomia Frank- Yotanka. È il caso di via ‘Vittime dei lager’, individuata nello snodo che collega la Strada del Pincio alla stessa palestra della città alta e di via ‘Martiri dei gulag’, l’arteria polivalente di Civitanova alta, strada che dalla palestra conduce in via del Tirrassegno. Poi, via Sergio Ramelli (tra via Mandela e via Zavatti), Daniele Manin (tra piazza del Tricolore e via Dei Mille), Vincenzo Gioberti (rione Risorgimento), Carmen Hernandez, (il piazzale di fronte al supermercato di via Zavatti) colei che diede il via al movimento neocatecumenale, l’area camper vicino piazza Nassiriya diventa piazzale Europa, e, a cascata, il nuovo asilo nido Giannina Udina, vedova Ricci che face molti lasciti al Comune, via Gaetano Scirea, via Grande Torino, via Marco Pantani, piazzale Vigor Bovolenta, piazzale Gino Bartali e piazzale Fausto Coppi. Infine, é stata accolta la richiesta del consigliere de ‘La nuova città’ Piero Gismondi, di assegnare una via alla sensitiva civitanovese Pasqualina Pezzola: alla ‘Montesanta’, il tratto di via Del Casone tra il passaggio a livello e via Alighieri.

Sergio Ramelli (nella foto) fu ucciso nel 1975, a Milano, da alcuni militanti di estrema sinistra.

Critiche per le scelte effettuate arrivano da Francesco Micucci, capogruppo del Pd: «Con tutto il rispetto per tutti – ha dichiarato Micucci – , ad andare dietro ai desiderata di Troiani si rischia di cadere nel ridicolo. Temo che chi amministra la città sia legato mani e piedi al modo di fare del presidente del consiglio e nessuno si ribella. Lui dà le carte e questa storia lo conferma». Il presidente della Commissione toponomastica, Giorgio Pollastrelli jr, aveva spiegato che la decisione era stata condivisa con gli esponenti dell’opposizione. Della stessa Commissione fanno parte, per la minoranza, la consigliera Silvia Squadroni, che per impossibilità a presenziare la seduta, ha delegato la collega Lavinia Bianchi, che infatti ammette: «abbiamo votato a favore – le parole della Bianchi – perché ci sono dei progetti dietro: é stato chiamato un delegato dell’Onu per ricordare lo sterminio del popolo indiano. Noi di Siamo Civitanova – prosegue – condividiamo anche la scelta di intitolare i giardini ad Anna Frank: un bel messaggio per le nuove generazioni. Poi, non entro nel merito della vicenda Troiani». Contattato telefonicamente, Gismondi si è invece limitato ad esprimere contentezza per l’intitolazione della via a Pasqualina Pezzolina, da lui proposta nei primi di gennaio.

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