CIVITANOVA – È stata inaugurata questa mattina,5 giugno, nel Verde Attrezzato di Civitanova Alta, una targa in memoria di Pasquale Postacchini, il bambino di appena 9 anni che perse tragicamente la vita il 13 dicembre 1959 a causa dell’esplosione di un residuato bellico.
Un momento toccante e partecipato, nato da un’idea di Amedeo Regini, appassionato di storia locale, che sta portando avanti un prezioso lavoro di ricerca sui personaggi e le vicende della Civitanova di ieri, e che ha proposto l’iniziativa alla Commissione Toponomastica, subito accolta dalla Presidenza del Consiglio Comunale.
Alla cerimonia erano presenti il sindaco Fabrizio Ciarapica, il presidente del Consiglio Comunale Fausto Troiani, gli assessori Ermanno Carassai e Roberta Belletti, la consigliera comunale Paola Campetelli, Amedeo Regini, autorità militari oltre ai parenti di Pasquale, alcuni giunti da Tolentino e Montecosaro. C’era il cugino, il civitanovese Gustavo Postacchini con la moglie Gabriella Ripa, l’altro Antonio Postacchini, Anna Menconi (vedova del fratello di Pasqualino) e le nipoti Michela e Francesca. Insieme a loro, vecchi amici e coetanei, oggi residenti ad Ancona, che hanno voluto essere presenti per onorare la sua memoria e testimoniare la vicinanza di un’intera generazione che non ha dimenticato.
La storia di Pasquale Postacchini
A raccontare, quel giorno, con voce rotta dall’emozione è stato Gustavo Postacchini, cugino di Pasquale, che all’epoca aveva 15 anni e che quel giorno era lì, tra i ragazzi che giocavano. «Quel giorno stavo giocando a pallone. All’improvviso ho sentito un forte boato. Sono subito corso e ho incontrato Mario Beruschi, che era il primo ad aver soccorso Pasqualino. Lo abbiamo accompagnato in ospedale, ma per lui non c’è stato nulla da fare. È un dolore che porto dentro da tutta la vita».
Non ha potuto essere presente Ubaldino Cinti, che ancora oggi porta le cicatrici di quella tragedia.
«Con questa targa restituiamo alla città una memoria preziosa. Non è soltanto un ricordo, ma un vero atto d’amore e di rispetto verso la storia della nostra comunità e verso chi l’ha vissuta, anche attraverso il dolore. Un grazie sincero ad Amedeo Regini per aver riportato alla luce questa vicenda, a Gustavo e a tutti i familiari che oggi hanno voluto essere presenti per condividere con noi questo momento di memoria collettiva», ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica.
«È nostro dovere, come istituzioni, custodire e tramandare storie come quella di Pasqualino. Un gesto semplice ma carico di significato», ha aggiunto il presidente del consiglio comunale Fausto Troiani.