Macerata

Civitanova, nasce l’associazione per ricordare Mattia Perini

L'associazione è nata dalla volontà del papà del 16enne, originario di Civitanova, deceduto lo sorso 9 gennaio alla stazione di Loreto investito da un treno

Giordano e Mattia Perini

CIVITANOVA – Era lo scorso 9 gennaio quando alla stazione di Loreto un Frecciargento proveniente da Taranto e diretto a Milano investì il 16enne Mattia Perini. Un impatto violentissimo che purtroppo non lasciò scampo al giovane studente dell’Alberghiero di Loreto, originario di Civitanova ma residente con la mamma a Montecosaro, che era in attesa di riprendere il treno per tornare a casa dopo la scuola.

Una vicenda che ha sconvolto ben tre comunità e in tantissimi avevano deciso, il 12 gennaio, nella chiesa della Santissima Annunziata, di dare l’ultimo saluto al 16enne. Parenti, amici e conoscenti hanno deciso di andare oltre il profondo dolore e di continuare a far vivere Mattia anche dopo la sua dipartita. Da giugno infatti, per mano di papà Giordano e grazie alla collaborazione di tanti amici di Mattia, è nata l’associazione che porta il suo nome: “Il Principe Mattia Perini”.

«Da giugno abbiamo deciso di dare supporto e vicinanza ai giovani con l’Associazione, nata senza scopi di lucro, che porta il nome di Mattia – spiega papà Giordano -. Purtroppo a causa del Covid non ci è stato permesso di fare molto dato che era nostra intenzione sensibilizzare sul tema della sicurezza nelle scuole ma contiamo che, non appena sarà finito questo periodo, potremo dare il via alle nostre iniziative. Inoltre Mattia amava moltissimo cucinare e abbiamo deciso che, grazie al supporto dei suoi amici e compagni di classe, ci metteremo a disposizione per l’organizzazione di feste e di compleanni per bambini».

«Da quel 9 gennaio, ogni giorno, per me ci sono sempre più buio e rabbia ma ho deciso di trasformarli in energia per fare in modo di dare vita a ciò che lui amava – continua papà Giordano -. Tanti amici e tanti compagni di classe di Mattia si sono impegnati in prima linea per promuovere, quando sarà possibile, momenti di gioco ma anche mercatini con prodotti alimentari della zona piuttosto che azioni che vanno nel verso della sicurezza e il ricavato di tutto ciò lo impiegheremo in donazioni mirate come a esempio l’installazione di defibrillatori all’interno delle scuole. Un modo per tenere sempre vivo il nome di Mattia e aiutare chi ha realmente bisogno».

«Inoltre ho deciso di creare una app, grazie alla collaborazione di un’azienda umbra, tramite la quale ogni giovane può avere una sorta di “carta d’identità” che, attivata tramite un QR Code, in caso di emergenza, permette a chi soccorre il ragazzo di avere nell’immediato la sua foto, il suo nome e cognome, il suo gruppo sanguigno e tre numeri da poter chiamare (quelli dei familiari) oltre a quelli di emergenza – continua il signor Perini -. Tutto avviene con un click per fare in modo di poter chiamare subito i soccorsi ma anche i familiari della persona che viene soccorsa. Porteremo, quando sarà possibile, questo progetto nelle scuole per sensibilizzare i giovani e le loro famiglie sull’importanza della tempestività».

«Sto anche lavorando per presentare il 17 marzo, giorno in cui Mattia avrebbe compiuto 18 anni, il suo libro, una sorta di sua biografia – ha concluso papà Giordano -. Non auguro a nessuno quanto è successo a me e nessuno mi ridarà mio figlio ma voglio che il suo ricordo rimanga vivo per sempre».

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