Macerata

Civitanova, minacce e aggressione ai carabinieri: 21enne patteggia

Il giovane, italiano di seconda generazione residente a Monte Urano, reagì ai militari impegnati in un controllo e fu arrestato. Era il 3 luglio scorso

Il tribunale di Macerata

CIVITANOVA – Durante un normale controllo dei carabinieri aveva dato in escandescenze prima in strada poi in caserma minacciando, insultando e alla fine aggredendo due carabinieri. Un 21enne residente a Monte Urano, italiano di seconda generazione (i genitori sono marocchini, ndr) ha patteggiato nove mesi di reclusione, pena sospesa. Revocata la misura (aveva l’obbligo di firma).
L’arresto risale al 3 luglio scorso quando, prima aveva dato dei “fascisti” ai carabinieri poi aveva minacciato un militare: «Ti rovino pezzo di m…, tu finisci come il caso Cucchi, appena so chi è tuo figlio lo ammazzo di botte, in Italia voi e i giudici ci fate una s…». Quella sera il 21enne non aveva con sé i documenti e si era rifiutato di dare le proprie generalità agli uomini dell’Arma, per questo era stato portato in caserma. Ma mentre era in attesa di essere identificato il giovane aveva urlato: «Adesso vi rovino, appena fuori vi denuncio che mi avete picchiato, mi dovete dare i soldi a vita. Ci penso io a sistemarvi con il mio avvocato, specialmente tu mi stai sul c…, se ti incontro in borghese ti spacco il c…».

L’avvocato Giorgio De Seriis

Un militare aveva cercato di farlo sedere e lui aveva reagito sferrandogli un pugno sul naso poi se l’era presa con un altro carabiniere che aveva riportato una prognosi di 10 giorni per un trauma al polso e all’avambraccio.
Arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni e denunciato per oltraggio a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità, dopo la convalida dell’arresto avvenuta il giorno successivo, il 21enne, tramite il suo legale, l’avvocato Giorgio De Seriis, ha patteggiato con il pubblico ministero Francesca D’Arienzo, per tutti i reati, la pena complessiva di nove mesi di reclusione con la sospensione condizionale. Il giudice Daniela Bellesi ha quindi revocato la misura cautelare.

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