Macerata

Civitanova Marche, morte di Rosa Castro: anestesista a processo per omicidio colposo

Si è aperto oggi il processo a carico del medico 47enne accusata di aver compiuto una serie di errori che avrebbero ridotto la neo mamma in uno stato vegetativo per cinque anni e poi alla morte

Rosa Castro

CIVITANOVA – Entrò in coma durante il parto e morì dopo cinque anni di agonia. Si è aperto questa mattina il processo a carico del medico anestesista 47enne che, secondo la Procura, avrebbe sbagliato le operazioni di anestesia riducendo la partoriente, Rosa Orlandy Castro Almonte, all’epoca 34enne, in stato vegetativo dal 2016 fino allo scorso anno quando il cuore della donna ha smesso di battere.
Oggi il giudice Daniela Bellesi ha disposto una perizia che sarà eseguita da un’equipe composta da un ginecologo, un anestesista e un medico legale per stabilire il nesso causale tra quanto accaduto nel 2016 e il decesso della donna. La tragica storia è quella di Rosa Castro. La giovane dominicana era partita da Santo Domingo insieme al marito e con il loro primo figlio in grembo. Erano diretti in Spagna, poi da lì la coppia raggiunse l’Italia fino ad arrivare a Porto Recanati dove la zia di Rosa da anni vive in un appartamento all’Hotel House.

L’avvocato Manuel Formica

La sera del 10 maggio 2016 la futura mamma raggiunse l’ospedale di Civitanova per un parto cesareo d’urgenza, fu sottoposta ad anestesia totale ma la donna ebbe una carenza di ossigeno causata da un rigurgito finito nelle vie respiratorie e divenne tetraplegica, perse la vista ad un occhio, mentre con l’altro riusciva a distinguere solo ombre, non aveva sensibilità tattile, non sentiva i sapori e non articolava le parole, l’unico senso che le era rimasto era l’udito.
Secondo la Procura il medico anestesista avrebbe compiuto due errori gravissimi: praticò un’anestesia generale giudicata rischiosa dal momento che la partoriente non era digiuna, dopo di che avrebbe sbagliato a intubarla inserendo il tubo orotracheale nell’esofago anziché in trachea. La mancata ossigenazione del cervello per vari minuti ridusse la giovane Rosa in uno stato vegetativo fino al 4 marzo dello scorso anno quando la donna morì.
Al momento del decesso era in corso il processo di primo grado a carico dell’anestesista per lesioni gravissime, il procedimento fu quindi interrotto e oggi si è aperto un nuovo procedimento a carico del medico per omicidio colposo. Il giudice ha acquisito parte dei verbali di udienza del precedente procedimento e ha disposto una super perizia rinviando al prossimo 23 novembre per il conferimento dell’incarico. L’anestesista è difesa dall’avvocato Manuel Formica.

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