Macerata

Civitanova Marche, in banca con documenti falsi: due campani patteggiano

Due 41enni del Casertano erano stati arrestati il 15 giugno scorso dai carabinieri del Radiomobile. Oggi hanno concordato la pena di un anno e quattro mesi per uno e un anno e dieci mesi per l'altro

Il tribunale di Macerata

CIVITANOVA – Con una carta di identità falsa avevano tentato di prelevare mille euro in banca, ma il dipendente dell’istituto di credito non c’era cascato e aveva chiamato i carabinieri. Due campani 41enni erano stati arrestati per possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi e denunciati a piede libero in concorso per tentata truffa e sostituzione di persona. Oggi hanno patteggiato entrambi.

Il fatto era avvenuto il 15 giugno scorso. Mancavano dieci minuti alle 11 quando alla Compagnia di Civitanova era arrivata una richiesta di intervento da parte del direttore della filiale Unicredit di via Carducci per due persone che stavano tentando di convincere il funzionario alle casse di avere urgente necessità di prelevare 1.000 euro da un conto corrente intestato ad uno di loro presso un’altra filiale campana. I due avevano esibito anche una carta di identità elettronica che riportava la foto di uno dei due ma i dati di un tale Del Prete. Quel nome, però, già circolava perché era stato utilizzato pochi giorni prima a San Benedetto, così il cassiere aveva avvisato il direttore che a sua volta aveva chiamato il 112. Ai carabinieri dell’Aliquota Radiomobile guidata dal tenente Alfredo Russo che erano intervenuti in filiale i due avevano mostrato i documenti falsi ma quando i militari avevano insistito, loro avevano esibito le vere carte di identità.

Arrestati, oggi in Tribunale a Macerata si è celebrata la prosecuzione della direttissima a loro carico. I due campani, entrambi 41enni, uno di San Marcellino in provincia di Caserta e l’altro di Villa Briano, sempre nel Casertano, hanno patteggiato la pena. Tramite i legali Marco Vannini e Mariangela Ascenzi hanno concordato con il pubblico ministero Francesca D’Arienzo le pene di un anno e dieci mesi senza la sospensione condizionale per il primo e un anno e quattro mesi, con la sospensione condizionale pe il secondo.

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