Macerata

Civitanova, lavoratori in nero e irregolari: sanzioni per 240.000 euro a due attività

Sotto la lente della guardia di finanza di Civitanova sono finiti un ristorante e una ditta che opera nel settore della lavorazione delle calzature

CIVITANOVA – Lavoratori in nero e irregolari scattano maxi sanzioni nei confronti di due aziende civitanovesi: un ristorante e una ditta che opera nell’ambito delle calzature. I controlli sono stati eseguiti di recente dai finanzieri della Compagnia di Civitanova impegnati in accertamenti per contrastare l’economia illegale e il lavoro sommerso. Sotto la lente dei militari guidati dal capitano Tiziano Padua sono finite due attività commerciali: una che opera nel settore della ristorazione e l’altra nel settore della lavorazione e rifinitura di suole e fondi di calzature. Nel corso degli accertamenti sono emerse incongruenze tra la forza lavoro dichiarata e le operazioni attive registrate negli applicativi di fatturazione elettronica e di trasmissione dei corrispettivi telematici. Nello specifico, dagli accertamenti svolti, i finanzieri hanno constatato una serie di irregolarità dal punto di vista occupazionale, con l’individuazione di cinque lavoratori totalmente impiegati “in nero” e di due lavoratori “irregolari”, in quanto impiegati con orari giornalieri di gran lunga superiori a quelli dichiarati.

Emblematico il caso del ristorante, lì i finanzieri attraverso l’escussione dei dipendenti presenti e il controllo della documentazione dell’azienda, hanno accertato che dal 2020 ad oggi l’attività ha avuto alle dipendenze quattro lavoratori “in nero”, di cui uno per un periodo di oltre 6 mesi, e due irregolari. Sempre a carico del ristoratore i militari hanno accertato l’omesso versamento di contributi assistenziali e previdenziali per un ammontare complessivo di circa 40.000 euro. Un lavoratore in nero invece è stato riscontrato nell’attività che opera nel settore della lavorazione delle calzature.

Le irregolarità constatate, a conclusione dei controlli svolti, hanno portato all’applicazione di sanzioni amministrative, complessive, a carico dei due datori di lavoro, per oltre 240.000 euro. «L’evasione fiscale e contributiva – evidenzia la Guardia di Finanza – costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto tra cittadini e Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli».

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