Macerata

Civitanova, Ivan Zaytsev contro la guerra: «Questa non è la Russia che conosco»

Il campione della Lube è intervenuto per parlare della guerra che sta coinvolgendo anche il suo popolo. «Sono fiducioso perché da sempre credo che quando ci sono divergenze di opinione possano essere risolte con la diplomazia e il dialogo. Credo negli essere umani»

CIVITANOVA MARCHE – «Quello che stanno vivendo i nostri fratelli in Ucraina è terrificante ed ingiustificato». Parole che valgono ancora di più se a pronunciarle è Ivan Zaytsev, lo Zar, il pallavolista della Lube nato in Italia perché suo padre in quegli anni giocava nel nostro Paese, ma dalle chiare origini russe. Proprio per questo suo legame con la Russia, lo Zar ha postato un lungo sfogo sulla sua pagina social in cui analizza quanto sta accadendo in questi giorni, senza risparmiare parole forti ai suoi connazionali.

«Sono addolorato, non è questa la Russia che conosco io, ci sono tantissime persone che non vogliono questo conflitto nella terra che mi ha dato il cognome che porto. Sono con loro che hanno il coraggio di protestarecon tutto il popolo ucraino che sta scappando e con coloro che stanno resistendo per proteggere tutto quello che hanno: la loro terra, la loro casa, la loro libertà. L’amore non conosce guerra».

Parole confermate anche ieri sera, 28 febbraio, durante una diretta a “Otto e mezzo” su La7. «Credo che il sentimento di chi non voglia la guerra sia molto più diffuso di quanto si possa pensare – ha aggiunto -. Il popolo russo è estremamente nazionalista e orgoglioso, come lo sono io orgoglioso dei miei nonni che hanno combattuto durante la Seconda guerra mondiale e ci hanno liberato dal Nazismo. Da piccolo ho vissuto in Russia e ho anche giocato in Russia e credo che questa guerra sia stata voluta solo dal governo per ragioni politiche e ideologiche e non sia la guerra dei russi».

Ma per il campione della Lube c’è ancora margine per poter fermare questa guerra, facendo riferimento alla diplomazia. «Sono fiducioso che i negoziati di questi giorni diano risultati – ha concluso -, mi sento ottimista, lo sono generalmente per natura, perché da sempre credo che quando ci sono divergenze di opinione possano essere risolte con la diplomazia e il dialogo. Credo negli essere umani, tutti».

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