Macerata

Civitanova, il sindaco sul Covid Center: «I risultati sono sotto gli occhi di tutti»

Il punto sul lavoro svolto in questo anno è stato fatto in occasione dell'arrivo di Guido Bertolaso: «5 moduli occupati per un totale di 63 malati»

CIVITANOVA – Cinque moduli aperti dove sono attualmente ricoverati 63 pazienti, alcuni dirottati anche dal pronto soccorso dell’ospedale Torrette dove, nei giorni scorsi, non c’era più posto. Questa la situazione del Covid center di Civitanova tracciata ieri – 13 marzo – dal sindaco Fabrizio Ciarapica, in occasione della visita dell’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso.

Un ritorno per Bertolaso che, lo scorso anno, trasformò la Fiera di Civitanova nell’attuale centro sanitario, il secondo realizzato in Italia dopo quello di Milano. «Questa sua attenzione non è mai venuta meno, i nostri rapporti e il suo interessamento sono sempre stati costanti in tutti questi mesi – continua Ciarapica -. Attualmente abbiamo quattro moduli occupati per un totale di 56 malati e pochi giorni fa, le autorità sanitarie hanno avuto la necessità di aprire il quinto con altri sette ospiti. Lo scorso anno in occasione della decisione di convertire gli spazi fieristici in Covid Center in molti si opposero a quella decisione che io continuo a difendere e i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti».

Una scelta che Ciarapica continua a difendere. «Era necessario rispondere con urgenza e attivarsi in fretta per contrastare una pandemia che sapevamo tutti, essere solo all’inizio – conclude il sindaco -. Credo, come lo credevo un anno fa, che le divisioni ideologiche non facciano bene e non portino a nulla, tantomeno ai tanti malati che hanno bisogno di un’assistenza veloce, seria e qualificata, soprattutto ora con questa ulteriore ripresa pandemica che non è solo un problema prettamente locale, ma investe tutta Italia e non solo. Per questo voglio ringraziare l’attenzione di Guido Bertolaso che più di tutti in quest’anno non ci ha fatto mai mancare il suo sostegno ed è sempre stato vicino alla nostra città».

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