Macerata

Civitanova, il flash mob contro la guerra in Ucraina. «Cessate il fuoco, no al riarmo»

Il flash mob si è svolto nella piazzetta della pescheria, tra gli interventi emblematico quello di Mario Busti, presidente dell'Università per la pace

Le candele in cerchio a formare il simbolo della pace e l'intervento di Mario Busti.

CIVITANOVA MARCHE- «Cessate il fuoco, no al riarmo» . Questi alcuni degli slogan lanciati nella piazzetta della pescheria (inizialmente l’appuntamento era in piazza Conchiglia, poi si è deciso di cambiare location), in occasione della Giornata internazionale per la pace. In una serata piuttosto gelida, le parole e le candele a terra a formare il simbolo della pace hanno scaldato i circa centocinquanta presenti, venuti anche da fuori città per gridare forte il loro no al conflitto che sta scuotendo l’Ucraina. Tra i presenti, anche alcuni rappresentanti della comunità ucraina tra cui Olena Kocherga, profuga di Zaporizhia. Soave il suono del suo flauto sulle note dell’inno del paese da cui è fuggita ma in cui spera di tornare al più presto. Per l’occasione, presenti le realtà: Amnesty International Macerata, Arcigay comunitas Ancona, Caritas Civitanova Marche, Centro interculturale Italo-Peruviano, Comitato 29 Luglio, Comunità Nigeriana locale, Dipende da Noi, Donne di Mondo, gruppo volontari Macerata, Emergency, Fiab Marche, lista Ascoltiamo la città, Refugees Welcome Italia-Macerata, Sentinelle del Mattino APS, Sted, gli scout civitanovesi, Veder Crescere con il dialogo.

Gli interventi

Il consigliere comunale e professore universitario Roberto Mancini ha introdotto i discorsi dei vari intervenuti: «Abbiamo voluto – ha detto Mancini – che anche Civitanova fosse partecipe alla Giornata internazionale per la pace, bisogna interrompere la rassegnazione e con le nostre intelligenze costruire un altro modo di convivere» . A seguire il violino di Olena Larina, accompagnata dal laboratorio musicale ‘Il Palco’

Un prologo, quello del docente civitanovese, al monologo di Mario Busti, presidente dell’Università per la pace: «Siamo qui per rinvigorire, rimotivare il nostro doveroso impegno contro la guerra. Cosa possiamo fare? Anzitutto non possiamo assuefarci all’idea dell’ineluttabilità della guerra. Non esistono soluzioni militari ai conflitti, lo abbiamo ripetuto tante volte. La grande pericolosità di questa guerra è dovuta all’enorme potenziale distruttivo racchiuso nei laboratori militari della morte» .

Busti ha detto la sua anche sul tema del riarmo: «Ci viene detto, ed è sostanzialmente vero, che nessuno dei due vuole la pace. Ma non ci si può fermare davanti a questo. Compito della diplomazia e della politica è fare di tutto per cercare e costruire un possibile punto di incontro – ha proseguito – . Se si rinuncia a questa ricerca incessante, si rinuncia a fare politica. Si lascia che le crisi degenerino in drammi e sul fronte di guerra si continui l’inutile strage. Abbiamo promosso come Università per la pace insieme a molte associazioni la fiaccolata del 16 aprile scorso, con al centro “no alla guerra, no al riarmo” rivolto alla Regione e alle Amministrazioni locali delle Marche, in cui abbiamo chiesto di far pressione su Governo e Parlamento per interrompere l’invio delle armi, non aumentare il budget delle spese militari al 2% del Pil e avviare programmi che traducano fedelmente l’articolo 11 della Costituzione» .

Il flash mob è andato avanti con le letture di poesie e racconti da parte dei rappresentanti delle associazioni presenti. Amnesty International ha letto un estratto tratto dai ‘Racconti di Sebastopoli’ di Lev Tolstoj, mentre Barbara Moschettoni della Caritas di Civitanova ha pronunciato il messaggio di Papa Francesco in occasione della giornata mondiale per la pace. Ancora, l’associazione civitanovese ‘Donne di mondo’ si è espressa con la poesia ‘La fine e l’inizio’, dell’autrice polacca Wislawa Szymborska.  

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