Macerata

Civitanova, la discussione con i vicini finisce in tribunale. Padre, madre e figlio a giudizio

Un 63enne e un 39enne sono accusati di stalking ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni; la donna, 57enne, è accusata invece di violazione di domicilio

Il tribunale di Macerata

CIVITANOVA – Le discussioni per una corte interna e per il cane del vicino sarebbero sfociati in stalking, padre e figlio a giudizio. Nei guai anche la madre per violazione di domicilio. La vicenda è finita oggi dinanzi al giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Macerata Domenico Potetti e del pubblico ministero Claudio Rastrelli. Le persone offese, il vicino di casa e la madre, si sono costituite parte civile con l’avvocato Celeste Riera mentre i tre imputati, per i quali si aprirà il processo il prossimo 14 aprile, sono difesi dagli avvocati Alessio Silvi e Gianluca Di Cola.

L’avvocato Celeste Riera

Imputata è un’intera famiglia, padre e figlio di 63 e 39 anni sono accusati di stalking ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni, la madre 57enne è accusata invece di violazione di domicilio. I fatti contestati sarebbero avvenuti tra il 2019 e il 2021. Secondo l’accusa (il fascicolo è del pubblico ministero Rita Barbieri) il padre un giorno aveva preso un calcinaccio di 25 centimetri circa e aveva tentato di scagliarlo contro il cane del vicino mentre quest’ultimo era in casa, poi rivolgendosi al proprietario dell’animale gli aveva promesso che glielo avrebbe ammazzato tagliandogli la gola. A luglio 2020 un’altra scena simile, mentre il vicino era in casa il 63enne avrebbe iniziato a inveire in dialetto campano contro l’animale: «T’aggia accirere».

Dopo circa un anno un ulteriore episodio: era maggio 2021 quando l’uomo avrebbe urlato contro il vicino minacciandolo di mandarlo in ospedale. Il figlio invece, un giorno avrebbe sputato contro il vicino esclamando «Omm e mm…», in un’altra occasione gli avrebbe urlato: «Tu non sai contro chi ti sei messo. Ti faccio vedere quello che ti devo combinare a te». Non solo. Padre e figlio sono accusati anche di aver lacerato, in due occasioni distinte, la rete che delimitava la porzione di corte di proprietà dei vicini rompendo una delle cucce dei cani. La 57enne, invece, secondo l’accusa, sarebbe entrata nella casa del vicino raggiungendo la camera da letto dove si trovava la mamma di quest’ultimo. 

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