Macerata

Civitanova, crostacei decongelati e congelati di nuovo. Ristoratrice a processo

L'imprenditrice di 26 anni è accusata anche di violazione dei sigilli: avrebbe aperto il frigo-congelatore dove c'erano i prodotti sequestrati per apporre le informazioni di tracciabilità

Il tribunale di Macerata

CIVITANOVA – Era il 26 agosto quando, nel corso di un’ispezione eseguita dai Nas di Ancona in un locale di Civitanova, erano stati trovati oltre 33 chili di crostacei (gamberi rossi, scampi e mazzancolle) decongelati e poi di nuovo congelati. I prodotti ittici furono posti sotto sequestro e lasciati all’interno di un frigo-congelatore, dopo un mese dall’accertamento, i militari si accorsero che i sigilli erano stati violati.

È accusata di violazione di sigilli e di un reato specifico della Disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande una ristoratrice civitanovese di 26 anni. Oggi l’udienza del processo a suo carico celebrato davanti al giudice del Tribunale di Macerata Francesca Preziosi e al pubblico ministero Stefano Lanari è stato rinviato al prossimo 27 maggio per sentire i testimoni indicati dalla Procura.

I fatti risalgono al 26 agosto 2016, quando i carabinieri del Nas (il Nucleo antisofisticazione e Sanità dell’Arma) di Ancona effettuarono un’ispezione all’interno del ristorante di cui lei era titolare. Nel corso delle verifiche i militari avrebbero accertato che c’erano alimenti in cattivo stato di conservazione, alcuni prodotti infatti, sarebbero stati ulteriormente congelati nonostante fossero di origine decongelata. Si trattava di 11 chili di gamberi rossi, 4,8 chili di scampi e 17,8 chili di mazzancolle. I crostacei furono tutti posti sotto sequestro e lasciati all’interno di un frigo-congelatore del ristorante a cui erano stati applicati i sigilli.

Quando un mese dopo, il 27 settembre, i militari tornarono nel ristorante, si accorsero che i sigilli erano stati violati per apporre – questa è la ricostruzione accusatoria – le indicazioni di tracciabilità sui prodotti sequestrati. L’imputata è difesa dall’avvocato Gabriele Cofanelli oggi sostituito in aula dal collega Massimiliano Cofanelli.

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