Macerata

Civitanova, il convegno sulla ludopatia: «Istituzioni e associazioni, tutti uniti per combattere il gioco patologico»

L'incontro si è tenuto nella sala consiliare di palazzo Sforza e ha visto confrontarsi istituzioni e rappresentanti di associazioni

CIVITANOVA MARCHE- «L’introduzione dei giochi online ha cambiato anche la tipologia del giocatore, la cui età è scesa di molto. E le donne sono sempre più coinvolte». Lo ha detto l’avvocato Laura Aramini, coordinatrice regionale di Konsumer Italia, in occasione del convegno ‘Combatti la dipendenza, non il gioco’: un incontro per dire no alla ludopatia e per differenziare il gioco dalla patologia. Si è tenuto ieri nella sala consiliare di palazzo Sforza. All’appuntamento, patrocinato dal Comune, presenti tra gli altri, Vinicio Morgoni presidente di Federcentri, il presidente dell’Associazione Esercenti Giochi pubblici, il primario Gianfranco Cavaliere, il presidente di Kunsumer Federico Premuti, il consigliere comunale Gianluca Crocetti, Emmanuele Cangianelli presidente Egp-Fipe.

«Ci confrontiamo – ha dichiarato Aramini – con tutte le associazioni locali per mettere a punto uno studio e un approccio per la risoluzione di quelle che possono essere le problematiche causate dalla ludopatia, ossia il gioco convulsivo che diventa patologia. A tal fine, come associazione consumatori interveniamo anche se siamo purtroppo solo una piccola goccia nel mare ed è quindi fondamentale il rapporto con le istituzioni».

Konsumer  ha  messo a disposizione, in diversi città italiane tra cui Civitanova, uno sportello dove il giocatore patologico può rivolgersi in totale anonimato attraverso colloqui informali con psicologi. A palazzo Sforzza, si è parlato anche di caro bollette, con gli interventi di Morgoni e Crocetti. Poi, la parola è passata all’assessore ai servizi sociali Barbara Capponi: «l’amministrazione, sensibile alla problematica, ha regolamentato gli orari delle sale giochi, che sono regolari attività economiche – ha spiegato –  in cui ciascuno deve assumersi le responsabilità inerenti le proprie pertinenze».

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